giugno 73
Incontrai Fabrizio nell'estate del 1981. Aveva appena scritto il suo ultimo capolavoro, ma non trovando il titolo giusto pe le rispettabile etichette del moderno businnes, per cantare la rabbia sarda incredibilmente fusa con quella del popolo degli indiani d'America, lo soprannominò "L'Indiano" anche se alle spettabili stampe tipodiscografiche venne intitolato semplicemente Fabrizio De Andrè.
Dopo anni di corrispondenza con Lui e la sua dolce Compagna, ebbi il piacere dell'incontro davanti ad un buon bicchiere di vino ed alle carni orrostite tra gli spiedi, in compagnia di gente genuina e laboriosa.
Naturalmente il tutto finì in Musica tra le canzoni popolari sarde, le sue eterne poesie e le mie modeste composizioni, e qundo Egli mi chiese: "Qual'è la frase a cui sei più affezionato tra le mie canzoni...?
Ed io, sventurato, risposi: "...io mico, èstato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati..." (Giugno '73 -Fabrizio De Andrè).
Taliesin, il bardo
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