Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 11-07-2011, 03.36.30   #1796
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il Sole batteva forte ed inesorabile sul campo, quasi a voler sciogliere gli scudi e le corazze che già erano pronte per essere indossate.
Lucenti ed inquietanti bagliori si diffondevano tra le tende e i posti di guardia, mentre i vari cavalieri erano alle prese con diversi compiti e mansioni.
“Scommettiamo che riuscirò a guadagnarmi la dama più bella di Capomazda? Su, mi gioco la paga!” Disse un cavaliere ad altri suoi compagni che lo ascoltavano.
“Io invece voglio qualche giovane fanciullo…” mormorò un altro “… e dopo essermi divertito con lui, gli ficcherò in gola il mio coltello… tagliare la gola di un marmocchio è come entrare con una lama nel burro caldo... un piacere senza paragoni…”
“Io invece non vedo l’ora di appiccare il fuoco ad ogni chiesa di quella maledetta città!” Esclamò un altro ancora. “Odio i chierici ed il veleno che vanno spandendo e non vi è altro luogo a questo mondo che pullula di chiese come Capomazda!”
E tra questi propositi un’ombra silenziosa attraversava il campo.
Giunse ad una delle tende e vi entrò.
“Finalmente, sir Gouf.” Vedendolo entrare Ivan de Saint-Roche. “Finito il vostro giro d’ispezione?”
“Davvero in gamba i vostri cavalieri…” mormorò Gouf “… stanno già dividendosi la posta in palio… chiese, donne e bambini…”
“Sono dei valorosi e meritano il bottino che prederanno.”
Gouf gli lanciò un’occhiata senza dire nulla.
“Piuttosto, milord, avete già ideato la prossima mossa?” Chiese Ivan. “O resteremo ad attendere qui la resa di Capomazda?”
Gouf non rispose ed aprì una mappa sul tavolo.
“Sicuramente conoscerete la storia delle inviolabili cittadelle della Grecia antica…” cominciò a dire il Gufo “… e di come le loro mura erano tanto imponenti da essere definite ciclopiche…”
“Già, perché solo dei ciclopi avrebbero potuto sollevare i massi che le componevano.”
“Molto bene…” mormorò Gouf “… eppure neanche quelle mura riuscirono a salvare il mondo miceneo dall’invasione che gli antichi chiamavano degli Eraclidi…”
“Già, i mitici figli di Eracle.” Annuì Ivan. “Ma dove volete arrivare?”
“Le cittadelle micenee furono prese per fame…” fissandolo Gouf “… avvelenando i canali con cui si rifornivano d’acqua…”
Ivan ebbe un sussulto e sorrise.
“Prenderete un drappello di cavalieri e cercherete il canale sotterraneo che rifornisce d’acqua Capomazda…”
Ivan, a quelle parole di Gouf, saltò su entusiasta.
“Si e dopo sarà un gioco da ragazzi prendere quella dannata città!”
E dopo aver radunato il drappello, partì per quella sua decisiva missione.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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