Le ragazze furono colpite dalla bellezza di quei gioielli e cominciarono a fissarli, toccarli e ad indossarli.
Così, quei preziosi andavano ad ornare i loro vivaci e variopinti vestiti, mentre si pavoneggiavano a vicenda, con atteggiamenti ingenui e fanciulleschi.
“Avete visto che meraviglia? Dite la verità, sono uno splendore!” Disse una di loro alle altre.
“Non pensavo esistessero pietre così grandi!” Esclamò un’altra.
All’improvviso una di loro si voltò verso Melisendra e la fissò meglio.
“Un momento…” disse “… ora vi riconosco… voi siete la ragazza che accompagnò qui Guisgard l’altro giorno!”
“Guisgard?” Ripeté un’altra.
“Si, hai ragione! Ora anche io la riconosco!”
“E questo bambino?”
In quel momento nella sala giunse Rachel, che era stata chiamata come aveva chiesto Melisendra.
“Cosa fate qui?” Fissando tutte loro. “Andate a prepararvi che tra un pò cominceranno ad arrivare i clienti. Presto.” Batté le mani e le ragazze corsero via, portando con loro i preziosi gioielli di Melisendra.
Rachel allora, rimasta sola con l’incantatrice, fissò prima lei e poi il bambino.
“Perché siete ritornata qui, milady?” Chiese quasi senza tradire emozioni. “E questo bambino?” Avvicinandosi al piccolo Gavron che dormiva. “Dov’è Guisgard?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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