Quelle parole, racchiuse in un sospiro.
“Oh, Icarius… ti amo tanto cuore mio…” disse Talia, per poi perdere conoscenza fra le sue braccia.
Layla subito si avvicinò e fece cenno ad alcuni valletti di prendere Talia e portarla nel palazzo.
“No, che nessuno la tocchi!” Fece Icarius, tenendo la moglie fra le sue braccia.
Seguendo allora Layla, portò Talia nel palazzo, dove fu messa a letto a riposare.
“Avete già fatto abbastanza danni per oggi.” Disse Layla ad Icarius. “Lasciatela riposare tranquilla.”
“Allora aspetterò fuori da questa stanza.” Rispose il signore di Capomazda e di Sygma. “Aspetterò che riprenda conoscenza.”
“Vi ricordo che siete a casa mia, milord.”
“Le ho promesso di non lasciarla mai.” Replicò Icarius. “E né gli uomini, né la natura mi impediranno di restare accanto a mia moglie.”
“Siete uno sciocco…” con disprezzo Layla “… il fatto che Yelia abbia perso i sensi fra le vostre braccia non cambia nulla… è ancora molto debole e confusa a causa della malattia che l’ha costretta per lungo tempo a letto…”
“Io la porterò via con me…” fece Icarius.
Layla lo fissò senza dire nulla.
Il palazzo sembrava magico quella sera.
L’acqua delle fontane del verziere scorreva leggera e luminosa sotto la luce della Luna.
“Solo i migliori cavalieri possono partecipare al grande Palio di Sygma.” Disse Talia.
“Cosa sarebbe?” Chiese Icarius.
“Beh… una sorta di giostra, direste voi a Capomazda.” Rispose lei. “E vi partecipano tutte le contrade del regno. E’ uno spettacolo unico.”
“In tal caso andremo a vederlo.”
“Accorre gente da tutto il regno per poterlo vedere.” Entusiasta lei. “In quei giorni vi è ressa ovunque per le strade della capitale.”
“Si, ma io sono il signore di Sygma e mi daranno di certo un posto d’onore per assistere allo spettacolo!”
Talia rise.
“Beh, essere un pezzo grosso da i suoi vantaggi!” Esclamò lui.
“E’ per questo allora che tu ed i tuoi antenati avete conquistato Sygma!” Fece lei, fingendosi infastidita. “Ed io che pensavo ci fosse dietro un qualcosa di romantico e cavalleresco!”
“Dei miei nobili antenati non so...” avvicinandosi a lei “…ma io conquisterei Sygma solo per averti tutta per me…”
“Una guerra per conquistare una donna!” Esclamò Talia divertita. “Sei un megalomane o solo poco sicuro di te, milord?”
“Sono solo disposto a tutto pur di aver te, milady.” Facendole l’occhiolino Icarius.
Si alzò allora in piedi e si avvicinò ad uno degli alberi del verziere.
“Cosa fai?” Chiese lei.
“Incido sulla corteccia i nostri nomi.” Rispose lui.
“Vuoi solo farti perdonare perché hai preferito il Palio a me!”
“No, solo per buon auspicio. A Medoro ed Angelica ha portato fortuna.”
Talia rise.
“Però, pensandoci...” pensieroso lui “… per te Angelica va bene, essendo lei bellissima... ma lui era proprio insulso! No, dico... come si fa a scegliere lui quando invece puoi avere i migliori paladini di Francia!”
Talia lo ascoltava divertita.
“No, meglio un’altra coppia… Lancillotto e Ginevra?” Chiese Icarius.
“Non mi ci vedo nei panni di lei...”
“Erec ed Enide?”
“Lei è già più simile a me...”
“Tristano e Isotta?”
“E il filtro?” Domandò lei divertita.
“Non ho certo bisogno di un filtro per innamorarmi della mia bellissima moglie...”
In quel momento Talia riprese conoscenza.
“E’ stato solo un attimo di debolezza.” Era Layla che parlava con Shezan, senza essersi accorta del risveglio di Talia. “Il Pegno del Cuore è una morsa e nessuno può uscirne. Appena sveglia continuerà a non ricordare nulla del suo passato.”
In quel momento Shezan, accorgendosi del risveglio della ragazza, fece un cenno a Layla.
“Ben svegliata, sorella.” Avvicinandosi Layla al letto. “Ti senti meglio ora? E’ stato solo un capogiro, niente di che. Vedrai che presto ti sentirai meglio, Yelia.”