"Grazie, mio signore..." mi inchinai e poi presi in braccio il piccolo Gavron.
"Penserò io a lui... lo seppellirò lontano da qui."
Sembrava una bambola di pezza.
"Una volta sistemata questa faccenda tornerò e sarò ai vostri ordini..."
Pensai a Guisgard, rinchiuso chissà dove, e alla spada, che era stata avvolta in un drappo e portata via.
Ero concentrata sul mantenere la vita nel corpo di Gavron celata agli occhi di tutti. Mi incamminai lungo il corridoio, ma non dimenticai di guardarmi intorno. C'erano cunicoli e porte.
Dove diavolo era Guisgard?
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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