Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 04-07-2011, 15.05.58   #1696
Talia
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Scendemmo nel cortile, Layla ci seguì...

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“Talia…” disse lui all’orecchio di lei “… possibile che tu non riesca a riconoscermi? Talia, guarda i miei occhi, tocca il mio volto, i miei capelli…” portando le mani di lei su di lui “… Talia, vita mia… le sere al Borgovecchio, al ballo in maschera! Ricordi il pane caldo e la frutta fresca? E i nostri vestiti per l’incoronazione? Non puoi non ricordare!”
Sollevai lo sguardo su di lui, sorpresa, mentre le mie mani, guidate dalle sue, gli sfioravano i capelli e il volto...
“I vostri occhi...” iniziai, ma subito mi interruppi e, dopo una breve pausa, mi corressi “I tuoi occhi hanno qualcosa di speciale... io...”
Volevo spiegare quella sensazione che avevo provato fin dal primo momento nell’osservare i suoi occhi, quel senso di déja-vu, quell’emozione indistinta e inspiegabile... ma era difficile da esprimere ciò che non capivo bene nemmeno io.
Poi Layla si fece avanti, mostrando palese scontento per quell’atteggiamento.
Icarius le lanciò un’occhiata obliqua e subito riprese a camminare.
Così giungemmo alle scuderie...

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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
“La vedi?” Indicando un bellissimo cavallo. “E’ Matys! E tu sai cavalcarla come nessun altra! E’ incredibile, sai?” Fissandola con gli occhi lucidi. “Si è lasciata cavalcare da me fino a qua! Senza mai scalciare!”
Fissò di nuovo Talia.
Accarezzò i suoi capelli chiari come quando la Luna illumina i fiori di un verziere e sfiorò quel viso che, ai suoi occhi, rendeva anche la bellissima Layla una semplice dama di corte.
Ed in quel momento, allora, vinto dall’amore e dalla disperazione, la strinse a sé e la baciò con passione.
Quel bacio... inatteso, improvviso, travolgente...
E in quell’istante per me non esisté nient’altro tranne noi, non importava dove eravamo, non importava chi eravamo...
Fu tornando, infine, a guardare i suoi occhi che qualcosa si mosse con tale forza dentro di me da stracciare e vincere quella densa nebbia che mi avvolgeva la mente...
E allora rammentai...
Ricordai Icarius e tutti i momenti trascorsi con lui, la sua partenza e il ritorno, il suo incidente e la nostra fuga, Capomazda e l’Incoronazione, Pascal e il draghetto Kodran, Matys e il Borgovecchio, gli abiti per la festa in maschera e quella sera nel giardino del palazzo, il pane caldo che lui aveva fatto preparare per me alla maniera di Sygma... ricordai la Pieve, il cavaliere con la tunica rossa, Layla, Gyaia, la maledizione... ricordai i profumi e i colori di Sygma, ricordai il sole e le stelle di Capomazda...
I miei occhi si allargarono spropositatamente mentre tutto questo e molto altro mi attraversava la mente il un lampo. La testa mi girò forte, le ginocchia mi cedettero e dovetti aggrapparmi alla sua camicia con entrambe le mani per non cadere...
“Icarius...” mormorai “L’incidente, la fuga, il Borgovecchio, il pane di Sygma...”
Ma fu un lampo fulmineo...
Avvertii quella nebbia farsi di nuovo avanti, tentai di concentrare la mia mente su quei ricordi, tentai di aggrapparmi a quelle immagini con tutta la forza che avevo... ma quell’incanto crudele era forte, molto più forte di me...
Chiusi gli occhi...
“Icarius...” mormorai “Icarius, aiutami!”
Presi qualche respiro profondo, sentivo che la mia mente si stava facendo sempre più fragile e quella nebbia premeva forte, sempre più forte... ed io divenivo sempre più stanca e debole...
Sollevai un’ultima volta lo sguardo su di lui e mi sforzai di sorridere...
“Oh, Icarius...” mormorai “Ti amo tanto, cuore mio!”
Opposi un’ultima strenua resistenza contro quella nebbia, finché quella stanchezza non divenne insostenibile e mi avvolse fino a sopraffarmi. Tutto divenne buio, allora, e io persi conoscenza, afflosciandomi tra le sue braccia.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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