"Bè... loro lo sanno... ci guideranno da Gavron." Erano vivaci e pieni di brio. La simbiosi che si era sviluppata con loro faceva sì che le nostre rispettive forze si equilibrassero vicendevolmente.
"Quella... bè, qualcuno la chiama colazione... ma senza volere essere sarcastici, visto ciò che stiamo per fare, il fatto è che non posso permettermi di rinunciare nemmeno alla più piccola e immonda fonte di energie."
Lo osservai bardarsi con i panni di quell'uomo.
"Temo che siate troppo diverso per costituzione da quell'uomo... questo vi rende riconoscibile e farà saltare il piano... a meno che..."
Mi agitai, quasi impacciatamente.
"A meno che non mi permettiate di trasformarvi in lui... e prima che diciate qualunque cosa, l'illusione è reversibile, sarà sufficiente che vi leviate di dosso l'oggetto che incanterò e tornerete quello di sempre."
Guardai la spada.
"Così porterai me e la spada da lui... e mentre lui sarà impegnato a punire me per l'affronto, voi potrete tentare il vostro unico colpo."
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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