“Si, milady.” Disse Gavron annuendo. “Vivo qui da solo. Ora vado a preparavi il bagno.”
Si allontanò per poi tornare dopo qualche minuto.
“La tinozza è pronta, milady.” Sorridendo Gavron.
“Non hai nulla per togliere la sete?” Domandò Guisgard mentre cercava nella grande credenza della stanza.
“Ho del succo di mele in cantina.” Rispose Gavron. “E forse anche di ciliegie. Ora vado a vedere.”
“Lascia perdere.” Lo fermò Guisgard. “L’acqua andrà benissimo...”
“E’ molto bella.” Disse il bambino una volta rimasto solo col cavaliere.
Guisgard annui.
“Finalmente vi siete deciso!” Sorridendo il piccolo. “Bene, bene!”
“Di cosa parli?” Domandò.
“Della bella signora.”
Guisgard lo guardò perplesso.
“Un cavaliere che si rispetti deve avere una dama.” Fece Gavron. “Voi forse eravate l’unico cavaliere ad esserne sprovvisto nel reame.”
“E cosa sarebbe una dama?” Chiese Guisgard. “Un fazzoletto? Un bottone?”
“Beh, un cavaliere senza dama è come…”
“E’ come un bambino con la lingua troppo lunga!” Lo interruppe Guisgard. “Lady Melisendra è andata a fare il bagno?”
Gavron annuì.
“Bene… è molto stanca, appena avrà finito le mostrerai dove dormire…” disse alzandosi e dirigendosi verso la porta.
“E voi non avete sonno?” Chiese.
“Beh, l’hai detto tu, no? Un vero cavaliere non dorme mai!” Rispose divertito.
Uscì dalla casa e si sdraiò sulla staccionata, restando a fissare il cielo notturno di Capomazda, tra inquietudini ed una velata malinconia.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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