"Non vi dispiacete... è una domanda che mi sono posta anch'io." Mi sistemai una ciocca di capelli scivolata davanti al viso e continuai. "All'epoca non era così implacabile... e io commisi l'errore di intravedere qualcosa. Quando lo conobbi fu per ucciderlo, per conto del mio signore."
Posai il pezzo di crostata.
"Forse è stata la speranza che un giorno qualcuno avrebbe fatto lo stesso per me... voglio dire... intravedere la mia umanità dopo una vita come quella. Sapevo che c'era del buono in lui. Per un po' andò tutto bene."
Bevvi nervosamente un sorso di sidro.
Guardai il vuoto, pensierosa e persa in quei ricordi che sembravano quelli di un'altra persona o di un'altra vita.
"Ora penso che sia stata solo un'illusione. Quella persona che ricordavo non esiste e forse non è mai esistita. Era solo il mio desiderio di sfuggire alla mia gabbia. Quando si pensa di essere felici, tutte le catene sembrano più leggere... ma sempre di catene si tratta."
Addentai l'ultimo pezzetto di torta.
"Avevate ragione a insistere... aveva un sapore di casa e bei pomeriggi di sole." Sorrisi.
__________________
Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
|