Pasuan guardò Dafne e sorrise teneramente.
“Scappiamo via senza pagare la stanza? Beh, davvero poco cavalleresco, non credi!” Disse sfiorandole il viso e giocando col dito sul nasino di lei. “Dafne…” diventando serio “… tu e Hubert siete le cose più preziose che ho… e tutto ciò che sono, che faccio o che sogno è rivolto a voi due… io ora sono felice come non lo sono mai stato prima… tanto felice che ho quasi paura di svegliarmi e scoprire di aver sognato te, il bambino e questa notte…” la baciò e fece scendere la sua mano lungo la schiena di lei, accarezzandola e donandole dolci brividi di piacere “… e non voglio che ad altri sia tolta la felicità che invece è stata donata a me…” continuò “… quella ragazza… dobbiamo aiutarla… lei chiede solo di essere felice col suo amato… come lo siamo noi due, amore mio… come sei bella…” sospirò mentre la sua mano le sfiorava il viso “… darei qualsiasi cosa per rivedere almeno un’altra volta il tuo volto ed il tuo corpo…” la strinse allora a sé, avvolgendo i loro corpi nudi in quelle bianche e delicate lenzuola, come a voler imprimere sul suo corpo il profumo di lei.
Restarono così per un tempo che parve infinito.
Il canto degli uccelli animava quel mattino e sembrava giungere ai due amanti sul dorato alone dei raggi del Sole che invadeva la stanza.
Ma nessun altro suono di quell’idilliaca mattinata d’inizio Estate poteva coprire la melodia ben più forte ed armoniosa di quella che nasceva dal battito unito dei loro cuori innamorati.