Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 22-06-2011, 21.08.03   #1480
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“La cattedrale non ha nessun incanto, se non quello legato al giudizio di questo fiore.” Disse il vecchio fissando Sayla.
“Allora” intervenne Lho “se non vi è alcun incanto, dove si trova quella cattedrale? Perché non si vede? Eppure si odono le voci di questa misteriosa litania!”
“La cattedrale è laggiù, proprio davanti a voi, miei signori.” Indicò il vecchio.
E poco distante da loro apparve la misteriosa Cattedrale.
“Un attimo fa non era là!” Esclamò Lho.
Icarius la fissò senza dire nulla.
“Sayla ha ragione…” disse l’Arciduca “… a chi toccherà il giudizio della più bella?”
“Io non oso rischiare tanto…” mormorò il vecchio.
“Mio signore, il Sole è quasi tramontato…” disse Lho.
“Andrò io…” fece Icarius “… se è questo l’unico modo per proseguire il nostro viaggio, allora non abbiamo altra scelta…”
Lho fissò il suo signore preoccupato.
Il vecchio diede il giglio ad Icarius.
L’ultimo dei Taddei spronò allora il suo cavallo e si diresse verso la cattedrale.
“Seguiamolo, Sayla.” Disse Lho alla ragazza.
Icarius raggiunse la cattedrale e vi entrò.
L’edificio era esternamente pregevole, con colonne e capitelli di classicheggiante splendore e perfezione.
Marmi policromi e statue di un’imponenza non comune animavano la sua facciata.
Ma, una volta entrato, Icarius vide tutt’altro spettacolo.
La cattedrale era infinitamente vecchia ed orribile.
Gremita di navate sterminate, culminava con un soffitto tanto alto che lo sguardo doveva fermarsi e perdersi tra l’oscurità, le crepe e le ragnatele.
Le murature erano intrise di umidità, come se le pietre piangessero ed ovunque nell’aria era diffuso un disgustoso odore di putrefazione.
Grandi incensieri pendevano dalle navate, ma erano spenti, permettendo così a quel fetido di contaminare ogni cosa in quel luogo.
La sala terminava con una grande abside nella quale si trovava la statua della Santa Vergine, mentre sopra di essa pendeva un grande Crocifisso col Cristo inchiodato su di esso.
Quell’ambiente era gremito di gente.
Cavalieri dal superbo aspetto ed armati di tutto punto erano accompagnati da dame bellissime, come solo nelle favole era possibile incontrare.
“Può un luogo tanto terribile” pensò Icarius “veder celebrare messa al suo interno ed ospitare cavalieri e dame tanto belle?”
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