Una volta in strada mi sentii addosso la sensazione di essere osservata.
Non ero di molte parole, più concentrata nel guardarmi attorno senza far notare quanto fossi realmente in allarme.
Infilai la strada per la locanda e una volta lì andai a radunare le mie cose. Dopo di che ci incamminammo fuori dalle porte della città.
Senza dare spiegazioni, una volta raggiunto il limitare della foresta, dissi agli spiriti: "Lo avete trovato?"
Erano meno indisciplinati della sera precedente. Forse avevano capito quanto fosse indispensabile il loro aiuto in quella situazione. Ma in quel momento non mi riferivo all'oscuro signore che forse ci stava osservando.
Mi riferivo a Pandemonio.
"Portatelo da me..." Il vento cominciò a soffiare, mentre quelli danzavano gaiamente. Dovettimo attendere un po' prima di sentire un rumore di zoccoli e di veder spuntare il mio fedele compagno di viaggi. Riconobbi il suo nitrito ancor prima di vederlo spuntare, narici frementi e impaziente, dalla macchia.
"Pandemonio! Mi sei mancato tanto!" gli corsi incontro, abbracciando il suo muso color del fumo e gioendo nel rivedere i suoi occhi vellutati e quel suo orgoglioso scuotere il testone, per poi darmi qualche allegro colpetto col muso.
"Dobbiamo andare... Pandemonio potrà senza dubbio portare entrambi. CI accamperemo vicino alla palude in serata." Sistemai una bisaccia sul dorso di Pandemonio e gli accarezzai nuovamente la criniera scura. Nitrì come se quelle sdolcinatezze gli sembrassero eccessive, ma non si sottrasse. In fondo era pur sempre un fiero cavallo da guerra.
"D'accordo, d'accordo, la smetto con queste sdolcinerie da bamboline..." Sorrisi.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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