Monteguard si alzò e cominciò a passeggiare nell’anticamera.
“Sono un militare da non so neanche più quanti anni” disse a Melisendra “e ho visto tutti i generi di uomini d’arme… cavalieri, avventurieri, soldati di ventura, briganti… posso dire di aver maturato la convinzione che ognuno di loro agisca secondo un proprio codice di comportamento… sia ben chiaro che non si tratta sempre di un codice d’onore, o di stampo cavalleresco… ma piuttosto di una propria regola di vita, di un’ideologia spesso maturata secondo canoni personali e derivata dalla storia di ciascuno di essi…” tornò a sedersi “… ed il nostro uomo non sfugge a questo codice… uomini come lui devono sentirsi minacciati per cominciare a ragionare… per essere ben disposti, ecco… l’ho fatto venire qui facendogli capire che aveva commesso un reato… il duello che ha ingaggiato con la donna seguace del Gufo, visto che i duelli qui sono vietati… l’ho fatto chiudere in cella per fargli capire che non scherzo…” porta qui il prigioniero.” Ordinò al soldato fermo sulla porta in attesa di ordini. “Gli diremo che siamo a corto di uomini e lui è stato fortunato…” rivolgendosi di nuovo a Melisendra “… potrà cavarsela offrendo un degno servizio al ducato… ossia scortando una donna in pericolo…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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