“Finalmente sono riuscito a strapparvi una risata che non sia intrisa di velata ironia o sarcasmo!” Disse Guisgard divertito. “Davvero riunite in voi tutte le doti di quelle leggendarie donne, milady? Beh, allora forse dovrei cominciare ad invidiare il vostro misterioso amante! Anche perché, riflettendoci, loro avevano una cosa in comune che m’ispira particolarmente… erano tutte e tre follemente innamorate dell’eroe di turno!” Rise di gusto.
Si alzò come a volersi sgranchire le gambe.
“Perchè sono ancora a Capomazda mi chiedete? Beh, credo che in fondo ognuno cerchi sempre qualcosa… un tesoro che ti cambi la vita, una donna che la renda simile ad uno dei tanti romanzi d’amore e cavalleria, un rivale con cui regolare un vecchio conto in sospeso…” sorrise sarcastico “… io però, ahimé, non ho nulla di tanto romantico che mi impone di restare qui… come voi stessa avete ricordato prima, sono ancora in cerca di un buon cavallo… e certe notti” sussurrò “la tentazione di galoppare via da tutto e tutti è davvero forte…” si slacciò il mantello e lo adagiò sulle spalle di Melisendra per ripararla dall’aria fredda della notte.
“E a voi” chiese “cosa vi trattiene ancora qui, milady?
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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