Mi sembrò quasi impossibile che Pasuan non opponesse resistenza alla mia richiesta di aiuto. Fino a quel momento, dopo l'incidente, aveva sempre gettato la spugna pinagendo sè stesso. Mi sembrò diverso, anzi no, mi sembrò il solito Pasuan, il cavaliere che avevo conosciuto molto tempo prima. Ma non andai oltre con i pensieri. Lo presi sottobraccio e lo condussi con passo deciso verso le scuderie. Salimmo sul suo cavallo
"Bene Pasuan, ora avanza deciso, non ci sono ostacoli davanti a te e il bosco dove dovremmo trovare Zimail è qui vicino. Ti guiderò io verso il sentiero".
Avanzammo, prima in modo titubante e poi sempre più veloci, arrivammo in prossimità del sentiero, poggiai le mie mani sugli avambracci di Pasuan. Se dovevamo andare a sinistra stringevo leggermente il braccio sinistro, e così per la destra. Fummo presto vicino al luogo dell'infausto incontro
"Ci siamo, siamo stati aggrediti qui. Non vedo nessuno qui intorno, nè i cavalieri, nè i cani, e nemmeno Zimail... dove sarà? Come starà? Pasuan... Pasuan! Vedo del sangue... molto sangue..." lo sconforto si sentiva tutto nel tono della mia voce "No!!! Io, io mi sento in colpa..." iniziai a piangere.
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire
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