Gouf ascoltò ogni singola parola di Melisendra e fissò con attenzione l’anello di Cimarow.
“Si, sospettavo del loro tradimento…” disse “… ma non sarei il Cavaliere del Gufo se temessi gli intrighi di esseri come Cimarow, de Saint-Roche e i loro sgherri… quando i capomazdesi accetteranno lo scontro, sul campo di battaglia non cercherò solamente l’Arciduca e i suoi cavalieri… ma anche de Saint-Roche…”
Prese alcune pelli da un baule e coprì le spalle di Melisendra.
“Arrivati a questo punto” continuò “che Capomazda sopravviva o meno mi è del tutto indifferente… ma con il suo tesoro ripagherò la lealtà dei uomini… domani porteremo l’assedio alla cittadella ducale… perché? Perché devo vendicare Aytli… l’Arciduca l’ha uccisa, lo so… ed io cercherò il suo volto sul campo di battaglia…”
Si versò altro vino.
“Non hai risposto alla mia domanda… perché sei qui? Per chiedermi di uccidere il tuo oscuro signore che si nasconde a Capomazda? Beh, potresti farlo tu… sei sempre stata brava ad uccidere… a Capomazda saranno fieri di te… hai fatto loro un grande favore uccidendo lord Cimarow… perché sei stata tu, lo so…”
Ed in quel momento quel ricordo tornò a tormentarlo.
“Diglielo, Melisendra… diglielo che verrai con me di tua spontanea volontà!”
Lui la fissava, ma lei sfuggiva al suo sguardo, mentre l’oscuro uomo col cappuccio si abbandonava alla sua delirante risata.
“Sei solamente uno sciocco, Gouf...” ridendo “... uno sciocco!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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