Sorseggiai l'elisir e bevvi molta acqua. Il viaggio era stato davvero disagevole e io ero molto assetata.
Mi sfilai il mantello impolverato e mi asciugai la fronte con un panno.
Osservai Gouf e la sua determinazione di fronte a quell'assedio mi sembrò tale e quale a quella di un bambino arrabbiato.
"Sono venuta per dirti che i tuoi alleati avevano intenzione di eliminarti una volta presa Capomazda..." lo scrutai per coglierne la reazione. Presi dalla cintola l'anello di Lord Cimarow e glielo mostrai.
"E non è la sola cosa che mi ha detto..." dissi sottovoce. "A quanto pare aveva veramente un misterioso alleato... incappucciato, di cui non ha mai visto il volto e di cui non conosce il nome, qualcuno che gli aveva promesso ogni ricchezza... e che gli ordinò con molta precisione di assoldare te e i tuoi mercenari."
Nascosi nuovamente l'anello.
"Sono tornata da te per non ripetere gli errori del passato."
Scivolai su uno scranno, mi doleva ogni singola parte del corpo, ma l'elisir mi stava rilassando.
"Avevano intenzione di tradirti tutti... ma io no. E ora Lord Cimarow è solo un mucchietto di cenere."
Mi avvicinai a lui. "Capomazda non deve cadere... hai capito, vero, chi c'è dietro a tutto questo? Per quanto ancora faremo il suo gioco?"
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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