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			"Non so quale dio parli attraverso la tua bocca, Freia... ma certamente non è la Follia." Le strinsi affettuosamente la mano. "Dici cose giuste e forse sono io ad essere folle, ma non sarò mai felice o in pace se almeno non ci avrò provato... a contrastare le tenebre del cuore di Gouf e quelle che minacciano di travolgerci." 
Aprii la porta. 
"Non so cosa tu abbia fatto, ma spero che tu riesca a perdonare te stessa prima della fine... in fondo seguiamo semplicemente il nostro destino e ne paghiamo il fio ogni giorno. Addio, Freia." 
Calai il cappuccio sugli occhi e infilai la porta. 
Corsi giù dalle scale, fino alle scuderie, mentre intorno a me tutti correvano verso l'ala dove era scoppiato l'incendio. 
Trovai un cavallo e con un po' di fatica lo sellai. 
Il ponte levatoio era stato abbassato a causa dell'incendio e ne approfittai. 
Mi voltai un'ultima volta, mentre una colonna di fumo si alzava, formando bizzarri disegni nel cielo ormai rischiarato dalla luce del giorno. 
Spronai il cavallo e mi diressi al crocevia. 
La brughiera spettrale, poi la foresta. Potevo solo seguire le tracce lasciate dal numeroso esercito in movimento. Ma prima o poi quelle tracce si sarebbero divise e io non avevo idea su quale fronte si trovasse Gouf. 
Ma ci avrei pensato una volta giunta al bivio. Cercai di rasserenarmi, per quanto fosse possibile dopo aver ucciso un uomo e bruciato un intero castello. Non era il momento per i sensi di colpa. 
Ma il dubbio rimase. Un giorno avrei invocato io pietà. 
Allontanai quelle idee macabre e strinsi le briglie. Mi concentrai sulle tracce.
		 
		
		
		
		
		
		
			
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				Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
			 
		
		
		
		
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