Beh, milady, come si potrebbe non desiderare di essere il prediletto di Afrodite ed avere la sua promessa per conquistare la donna più bella del mondo…
Davvero affascinante la vostra analisi sull’amore nell’antichità classica e sulle concezioni legate alla donna in quel periodo.
Sono daccordissimo anche su come l’ideale assolutistico dell’amore non sia nato in quei secoli, ma dopo.
Io invece intendevo dell’anima gemella in sé, vista come parte mancante nella vita amorosa di una persona.
Il mito della ricerca e del compimento di un amore dai tratti fatalistici, come predestinazione che va oltre tutto e tutti.
Poi, ovviamente, il mondo greco era variegato, formato da piccoli universi a se stanti, quali erano le etnie e le polis greche.
Già la letteratura della Ionia (parte occidentale dell’Asia Minore) differiva da quella della Grecia continentale.
Poi c’era quella floridissima sorta durante l’epoca ellenistica e senza dimenticare poi che in seguito la letteratura latina, nata non solo dal mondo Magnogreco e greco, ma anche da varie altre influenze giunte a Roma, elaborerà suoi propri canoni.
Probabilmente sarà l’Amor Cortese che realizzerà, per la prima volta, una visione assoluta e totalmente dominante dell’amore nella vita dell’uomo, ripresa ed interpretata in tantissimi altri modi dalle letterature dei secoli successivi.
Sempre restando nell’antichità classica, invece, è giustissimo anche quando parlate di convenzioni sociali e moralizzanti al centro della letteratura amorosa e non solo (le commedie di Plauto e Terenzio, in alcuni casi, possono essere un valido esempio per questo).
Medea.
Io adoro, Medea, milady.
Quanto dite è vero, ella non è mai stata vista come un’eroina positiva.
Ma, come dite, ha fatto tutto per amore.
Anche Lancillotto da molti non è visto come un personaggio positivo e la stessa cosa potrebbe dirsi per Armida.
Ma questo solo perché si cerca di racchiudere queste straordinarie figure in canoni limitanti e che alla fine risultano fuorvianti per comprendere la reale essenza di questi personaggi.
Amore è alla base di ogni loro slancio ed ogni passione.
Solo attraverso l’amore si realizzano e trovano uno scopo, una ragione d’essere nelle rispettive storie.
Lo stesso Paride (mi perdonate se lo scelgo di nuovo come alleato per la nostra tenzone letteraria?

) obbedisce a questi canoni ed anche Troia con tutti i suoi tesori, come Camelot o le armate saracene, può benissimo essere sacrificata per Amore.
Continueremo a guerreggiare?
Non chiedo di meglio, milady

Vorrà dire che dopo Edmond e Mercedes (che tra l’altro avete disdegnato!) diventeremo Tancredi e Clorinda