Lo guardai molto severamente.
La pietà fu sommersa da un forte desiderio di rivalsa. Tentare di corrompermi non era stata una mossa abile.
"Quello che voglio tu non puoi darmelo."
Lo baciai e, mentre mettevo a tacere la sua voce giocando con le sue energie, gli provocai un taglio nel petto. Non profondo, ma sufficiente a far sgorgare sangue che presto inzuppò il lenzuolo.
La fiamma si gonfiò come se ci fosse stato vento e le ombre si precipitarono su di lui. E iniziarono a lambire la ferita.
Poteva sembrare spaventoso.
"Dovresti rispondere perché posso lasciare che giochino con te fino a quando non mi supplicherai di ascoltare ciò che, a quel punto, non vedrai l'ora di raccontarmi."
Socchiusi gli occhi come un gatto annoiato.
"Non c'è ricchezza che possa salvarti... ormai è la fine, io sono la Morte. Dimmi tutto e forse qualcuno avrà pietà di te. In questo mondo o nell'altro."
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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