Citazione:
Originalmente inviato da Melisendra
Non gongolate troppo, milord...
Mi ricordo quella scena, anche a me era piaciuto molto. Soprattutto perchè credo nella magia dei nomi.
Di nuovo devo trovarmi in disaccordo... anche su Mercedes. Penso sia troppo fragile e delicata, tutte le sue scelte non sono che una eco della sua natura. Trovo più significativa la coppia Edmond Haydée.  Credo che quell'amore, la cui perdita scatena il desiderio di vendetta di Edmond/Conte di Montecristo, sia certamente bello e puro, ma muti in ossessione e accecamento. Il Conte di Montecristo perde la sua umanità in nome di quell'amore che si nutre di ricordo e idealizzazione, rimpianto per il futuro che gli è stato rubato. Ritorna ad essere Edmond quando dice addio a Mercedes e si apre al futuro, con Haydée, lasciando i ricordi al passato.
Come potete intuire non amo le eroine deboli e indifese come pulcini bagnati...^^
La mia preferenza assoluta, quando si parla di eroine, va a un personaggio realmente esistito: Eleonora d'Aquitania.
Sono lusingata che abbiate pensato a Medea... in effetti anch'io posso diventare piuttosto vendicativa.
“La donna è di solito piena di paura, inadatta alla lotta e ripugna alla vista di un’arma ma se offesa sui suoi diritti di sposa non c’è altro cuore più assetato di sangue”(Medea, Euripide,260-265) 
Ricordatevelo sempre....
Vorrà dire che sarò paziente e aspetterò che troviate il momento più indicato per dirmi quel nome. 
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Dite che non devo “gongolare” troppo?
E sia, ahimè
Di nuovo in disaccordo, milady?
Ma non mi dite…
Io non credo che Mercedes sia poi così debole ed indifesa.
Arianna ed Erminia, sono fragili ed indifese, ma non Merceds.
Mercedes mi appare come una straordinaria figura di donna libera.
Libera di scegliere il suo destino.
Un destino legato ad una scelta, come accade a tutti noi del resto.
Cosa fare?
Attendere, forse all’infinito, contro ogni regola e dogma di razionalità e buonsenso, oppure desistere e ricominciare.
E poi, attendere cosa?
Penelope aveva un’immagine a cui aggrapparsi e trarre da essa speranza, fiducia.
Aveva visto suo marito salutarla nel porto di Itaca con in braccio il piccolo Telemaco.
Un marito che le aveva giurato di ritornare.
E molti, dopo dieci anni, ritornarono.
A Micene, Sparta, Pilo, Tirinto si festeggiava.
Si festeggiava la caduta di Troia e la nascita di un mito.
Penelope aveva tutto questo a cui aggrapparsi.
Da Troia si poteva tornare.
Mercedes invece, in quello che doveva essere il giorno più bello, vede tutt’altra immagine.
Non il suo uomo lasciarla nella gloria, in trionfo verso un’impresa di eroica grandezza.
No, lei vide Edmond portato via tra l’infamia e la paura.
Non vi furono, negli anni, aedi e cantori che recitavano delle imprese avvenute sotto le mura di Troia, ma solo silenzio.
Da Troia si poteva ritornare.
Dal Castello d’If no.
Penelope attendeva un mito.
Mercedes forse solo un fantasma.
Badate, milady, non giustifico Mercedes, anche se l’ho amata alla follia ed ho sperato fino all’ultimo che attendesse il mio ritorno.
No, non la giustifico.
Ma so che ha sofferto quanto Edmond.
Una vita senza amore, per ricca e sfarzosa che sia, è come una prigione.
Nella stessa misura in cui lo è il Castello d’If.
Edmond ed Haydee.
Mi sono sempre chiesto chi fra la due Edmond abbia amato di più.
Anche Haydee ha sofferto, come e quanto Edmond e Mercedes.
Ma non saprei decidere il vincitore o i vincitori di quell’immensa tragedia che racconta Dumas.
Anche se, ancora oggi, continuo a sperare nell’attesa di Mercedes.
Siete dunque un pò Medea, milady?
L’avevo immaginato.
Ma non è Medea il vostro nome.
No, non fino in fondo.
E come avete detto voi, un nome è magico e va scelto con cura.
Comunque, terrò bene a mente quelle parole di Euripide che vi riguardano
Attenderete paziente quel nome?
Mi lusingate

L’attesa…
E voi, ditemi, al posto di Mercedes, avreste atteso Edmond, milady?