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			Sai che forse potrebbero condannarmi a morte a causa di quella verità che tanto cerchiamo?... 
Quasi sorrise tra sè, inavvertitamente, udendo quelle parole... sì, lo sapeva... 
... Se così accadrà, tu però resterai fuori da tutta questa storia… capito, Morrigan? 
 
 
"L'ordine  e la disciplina sono cosa buona, sia per gli uomini che per le donne...  ma tu, Morrigan, hai un difetto che troppe volte ti trascina in un mare  di guai... sei curiosa, nipote mia, e la curiosità uccise il gatto!" 
"Ma, zio Morven... ti giuro che questa volta io..." 
"Basta  così! Non si deve giurare! Promettimi solamente che la prossima volta  che sarai tentata da qualche evento che scateni la tua curiosità,  cercherai di restarne fuori... capito, Morrigan?" 
 
 
Capito, Morrigan? Sorrise a quel ricordo, legandolo al suo presente... sì, sì... capito... 
Ma  proprio in quel momento furono interrotti da un frastuono, e un  ragazzino li avvertì che uno strano cavaliere stava minacciando Lord  Icarius. 
  Guisgard fissò turbato Morrigan. 
 
  “Presto, andiamo a vedere!” disse alla ragazza, e seguendo il ragazzino si mosse verso il punto da cui provenivano le grida. 
 
Morrigan,  d'istinto, seguì Guisgard, chiedendosi anche lei cosa stesse accadendo,  ma poi qualcosa le balenò alla testa e la fece fermare. Trattenne  Guisgard un istante, prendendolo per un braccio. 
 
"Aspetta... non  ha senso andare entrambi... abbiamo una cosa molto urgente da fare, che  non può essere rimandata! Tu vai a vedere se Lord Icarius ha bisogno di  aiuto... io vado a cercare Ravus. Raggiungimi nella mia stanza tra due  ore, così ti dirò cosa ho scoperto" 
 
Detto questo lo lasciò  andare, si voltò e prese la strada che l'avrebbe portata verso la  cappella del palazzo e verso le stanze dove probabilmente era stato  alloggiato l'ecclesiastico. Ma non aveva fatto che pochi metri, quando  si bloccò e di corsa tornò indietro, come se avesse dimenticato qualcosa  di molto importante. Corse veloce verso Guisgard che già si era  avviato, lo fermò con tutta la forza che potè e lo costrinse a girarsi  verso di lei. Sorrise di fronte alla sua espressione sorpresa. 
 
"Dimenticavo... questo serve a me!" esclamò, con voce brillante. 
 
Tese  le mani e gli sfilò il medaglione dal collo. Poi, vedendo che ancora  lui non si era ripreso dallo stupore causato da quel suo repentino  piombargli addosso e dal rapido gesto con cui gli aveva tolto l'amuleto,  le venne ancor più voglia di ridere e di prenderlo in giro. 
 
"Adesso vai, maritino... e stavolta cerca di non cacciarti nei guai come tua abitudine!" 
 
Con  un'occhiata divertita gli diede una pacca sulla spalla, quindi gli  lasciò un rapido bacio sulle labbra, gli fece l'occhiolino e corse via,  alla ricerca di una sentinella o di una guardia a cui chiedere dove  fosse alloggiato l'abate Ravus. 
 
Trovare quella stanza non fu per  lei impresa difficile. Le bastò dispensare qualche sorriso perchè le  guardie fossero ben leste a darle l'informazione che cercava. Il  difficile era invece da venire. Davanti alla porta chiusa della stanza  dell'abate, Morrigan fece un profondo sospiro, si strofinò gli occhi per  farli apparire un po' più lucidi e arrossati, cercò di atteggiare  l'espressione del viso a fingere un profondo turbamento, quindi bussò. 
Attese, ma dell'interno non giunse alcuna risposta. Morrigan rimase a riflettere per qualche minuto, poi, vedendo che non c'era nessuno nelle vicinanze, spinse l'uscio ed entrò. La stanza era vuota, ma c'erano ancora le candele accese, segno che l'abate si era dovuto allontanare per qualcosa di imprevisto ed urgente. Così decise che l'avrebbe atteso lì, e nel frattempo cominciò a guardarsi intorno con interesse.
		 
		
		
		
		
		
		
			
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				"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"  
"Rimarrò ben  salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò  poggiato gli occhi!"
			 
		
		
		
		
		
			
				  
				
					
						Ultima modifica di Morrigan : 11-06-2011 alle ore 01.57.40.
					
					
				
			
		
		
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