Scusami, le aveva detto.
Morrigan si domandò se sarebbe bastato.
Continuava a non comprendere perchè lui si ostinasse a tenerla sempre distante. Giunti al punto in cui erano, avrebbero dovuto fidarsi l'uno dell'altra. Che a Guisgard piacesse o meno, lei aveva visto dentro i suoi ricordi come nessuno prima di allora, e ciò che era mancato alla sua visione gliel'aveva suggerito il suo istinto di donna... perchè, allora, perseverare in quell'atteggiamento?
Sollevò lo sguardo a fissarlo, ed era la prima volta che lo faceva da quando avevano avuto quell'incidente nel bosco. Forse per questo motivo ebbe uno strano sussulto incrociando i suoi occhi, e forse quel sussulto lo ebbe anche lui... perchè avevano condiviso un momento che ancora turbava Guisgard nel profondo... un incidente di cui non avrebbero mai più dovuto parlare, ma che in quello sguardo, per un istante, passò come un riflesso tra i loro occhi. Fu proprio per cancellare quella visione che Morrigan abbassò le ciglia, pensosa.
"Talvolta parli come se la battaglia dovesse ancora iniziare e tu pensassi di essere sconfitto in partenza..."
Tornò a fissarlo, con una luce diversa negli occhi e uno strano bagliore.
"... ma sei errore, Guisgard... perchè stiamo già combattendo da un pezzo, e tu... tu non perderai"
Mentre gli diceva quelle parole, sentì crescerle dentro una forte emozione... tu non perderai... perchè gente come noi non ha niente da perdere... abbiamo una vita e una missione, ma la missione è la nostra vita... quindi non esiste molta scelta... riuscire a compierla è tutto... il resto non ha significato... per questo non possiamo perdere...
Quel pensiero la turbò profondamente, e pensò che non desiderava che Guisgard scorgesse in lei quell'emozione. Così si voltò di colpo e si allontanò da lui di qualche passo. In quel punto la luce delle torce non arrivava, e lei sarebbe diventata poco più di un'ombra. Adesso che lui non poteva più vederle gli occhi, si sarebbe sforzata di mutare tono di voce, e imponendosi di essere fredda e decisa, sarebbe riuscita a nascondergli i suoi veri pensieri.
"Io non ho bisogno di chiedere a Ravus nulla, in maniera diretta!" esclamò d'un tratto, come se non avessero parlato d'altro fino a quel momento e quello fosse l'unico argomento di interesse "Mio zio, pur essendo più devoto di un chierico, non si è mai accorto dell'opera della mia magia... non credo che un abate possa fare di meglio! Ma il problema qui non è Ravus, nè il modo in cui io intendo operare... il problema sei tu, Guisgard! Sei tu, che non riesci a fidarti di me..."
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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