Zimail restò un momento sorpreso quando si ritrovò davanti Dafne col suo bambino.
“Vi prego, entrate e non fate complimenti o sciocchi convenevoli…” disse destandosi dalla sua meraviglia ed invitandola ad entrare “… fate come se foste a casa vostra, damigella…”
Mise a scaldare dell’acqua e con quella preparò poi una tisana per calmare la ragazza ed il suo bambino.
“Datene un pò anche al piccolo…” indicando la tisana “… vi sono foglie ed estratti adattissimi anche per i bambini piccoli come lui…”
Suonò poi un campanellino ed un attimo dopo un’anziana signora entrò nella stanza.
“Sellia, per favore, prepara il letto nella stanza degli ospiti…” le disse Zimail “… abbiamo una piacevole visita stasera.”
Sellia annuì.
“Questa casa è grande” fece il vecchio “e certe sere diventa eccessivamente ed insopportabilmente vuota… ci viviamo io e la mia anziana servitrice, ma sono lieto che stasera siate giunta a farci visita.”
Offrì a Dafne poi anche dei biscotti e della focaccia col miele.
“La stanza è pronta.” Disse Sellia tornando da loro.
“Quando vorrete, damigella, la vostra stanza vi attende.” Sorridendo Zimail. "E se vi andrà, domani mi racconterete il motivo per cui i vostri bellissimi occhi sono gonfi di lacrime."
Nel frattempo, a casa di Pasuan, sua madre e Mian tornarono e non trovarono più Dafne col bambino.
“Cosa è accaduto?” Chiese sua madre. “Dove sono Dafne ed il bambino?”
“Sono andati via…” rispose Pasuan “… cosa ti aspettavi? Che sprecasse la sua vita ad accudire un povero cieco?”
“Cosa le hai detto? Lei non se ne sarebbe mai andata senza motivo!” Esclamò Mian.
“Ora lasciatemi in pace…” mormorò Pasuan “… sono stanco e vado a letto…”
E la notte, per lui, trascorse tra amare lacrime e laceranti rimpianti.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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