A quelle parole Gouf saltò in piedi.
“Ringrazia il Cielo di essere una donna…” disse fissandola con rabbia “… o ti avrei già soffocata con le mie stesse mani! Cosa sai tu di mia madre e di coloro che l’hanno uccisa? E cosa sai del motivo per cui l’anno uccisa? Lo stesso per il quale si difendono le mura di Capomazda…”
Camminò nervosamente nella stanza, senza trovare pace.
“Cosa cerchi di fare?” Chiese sempre più adirato. “Di scongiurare questa guerra? Sei sicura che siamo noi quelli da convincere? Credi davvero che a Capomazda potrebbero lasciarci andare così? Lo credi davvero? E t’inganni allora… loro ci rincorreranno, ci perseguiteranno, infaticabili come Alessandro di Macedonia sulle tracce del re Persiano… e non si fermeranno fino a quando l’ultimo di noi non sarà morto… conosco il fanatismo di quella gente… l’ho visto con i miei occhi in Terrasanta… li ho uditi io stesso gridare <<Dio lo vuole>> prima di massacrare donne e bambini il cui unico torto era quello di non adorare una Croce… non sono diversi da me… anche loro fanno scorrere sangue innocente, giustificandolo dietro l’ennesima Crociata…”
Prese il volto di Melisendra fra le sue mani.
“Io vendicherò Aytli e cancellerò l’ultimo sangue dei Taddei da questo mondo… e non ho bisogno di te… non ho bisogno di nessuno… vattene, torna da tuo figlio… e non cercarmi mai più…”
Restò a fissarla per un momento che sembrò infinito.
Poi scosse il capo ed uscì dalla stanza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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