Melisendra entrò nella sala, seguita subito da Gouf.
E appena i due comparvero insieme, Cimarow e de Saint-Roche si scambiarono una furtiva ed indecifrabile occhiata.
Il banchetto continuò nel solito modo, fino a quando, de Saint-Roche prese la parola zittendo tutti gli altri.
“Amici…” disse “… allietiamo questo lauto banchetto con uno spettacolo degno della nostra attenzione… gli antichi Goti, dopo le feste tribali, facevano combattere due prigionieri di guerra per guadagnarsi il favore degli dei… ora noi, che ben abbiamo superato in civiltà e luminosità quei barbari, non disdegniamo tali spettacoli, anche col solo scopo di deliziarci… tuttavia, non nego che potrebbero ugualmente attirarci simpatie dall’Alto, amici miei!”
Tutti risero a quelle parole.
Il barone allora fece un cenno ai suoi e nella sala entrò un uomo di straordinaria statura, robusto e peloso, con uno sguardo feroce e cicatrici su tutto il corpo.
“Amici…” fece de Saint-Roche “… questi è Humlet, un gigante della terra dei Pitti… come il mitico Tramanto egli può sconfiggere qualsiasi avversario… sono pronto a scommettere qualsiasi cosa sulla sua vittoria! Nessuno ha un campione per contrastare il mio gigante? Avanti, miei signori!”
“Neanche Ercole sfiderebbe quel vostro mostro, sir Ivan!” Disse qualcuno dei presenti.
“Ben detto, amico mio!” Gli fece eco un altro.
“E voi, cavaliere…” disse Ivan fissando Gouf “… voi non avete tra i vostri valorosi cavalieri un degno sfidante per il mio Humlet?”
“Non perdo mai tempo con queste sciocche scommesse.” Rispose Gouf.
“Avanti, messere…” volle insistere Ivan “… neanche per una degna posta in palio?”
“Non avete nulla che possa interessarmi, milord.”
“Davvero? Mi deludete, cavaliere…” ridendo Ivan “… nemmeno se in palio per questa nostra scommessa ci fosse una notte d’amore con la bellissima lady Melisendra?”
Gouf lo guardò con un impeto di rabbia e solo a stento riuscì a trattenersi dall’aggredirlo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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