“Le Rune…” disse Freia fissando Melisendra “… sono inquiete… il male che dimora in questo luogo senza misericordia sta per sferrare il suo ultimo e mortale colpo… e l’inesorabile corso degli eventi sarà inevitabile…” le afferrò un braccio “… moriremo tutti… tutti, se resteremo qui…”
Accennò una smorfia, tanto inquietante quanto indecifrabile.
Poi annuì alle parole di Melisendra.
Il Sole illuminava malinconicamente le mura del castello, mentre enigmatiche figure prendevano forma e vita dalle ombre che la luce del giorno dipingeva sulla brughiera.
E lungo il camminamento un’altra tormentata figura si aggirava tra gli spettri che popolavano quella landa sterminata.
Avvolto nel suo nero mantello e tinto da quel suo inquieto pallore Gouf sembrava fissare l’infinito quasi a volerlo interrogare.
Ma ai suoi tormenti nessuno aveva risposto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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