Ascoltai lo scambio di battute tra i due uomini e mi assicurai che Lord Cimarow avesse la coppa piena. Dava segnali d'impazienza verso i servitori, troppo lenti nel riempirgli la coppa, quindi, docilmente, gli mescetti altro vino color rubino.
L'accenno a Briseide aveva l'aria di una provocazione. Ebbi il buon senso di sorriderne.
"Milord, dubito che ci siamo mai incrociati in un'altra corte, ho sempre condotto una vita alquanto ritirata..."
Cercai di distogliere lo sguardo dall'intenso colore rosso del contenuto della mia coppa.
"Gli uomini possono essere molto gelosi e le corti cristiane eccessivamente noiose e restrittive..." accennai a un sorriso ironico e posai la coppa.
"A quanto pare la sala è piena di eroi, milord... sono certa che abbiate qualche dio dalla vostra parte... ne sono prova i molti successi del vostro esercito. Oltre al fatto che Sir Gouf è indubbiamente un abile condottiero. Certe volte quel cipiglio bellico mi intimorisce... ma d'altronde sembra che si sia votato alle sue campagne come un monaco alla preghiera."
Mi voltai verso Ivan de Saint-Roche.
"Voi, se mi permettete, avete più l'aspetto di un Ulisse, che di un Achille, Milord..." lo scrutai, apertamente incuriosita.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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