Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 01-06-2011, 18.44.10   #1054
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Rimasi in silenzio durante quello scambio di battute, riflettevo...
La donna aveva accennato al mio costume... Ragione, lo aveva chiamato. Lo stesso nome con cui la vecchia moglie del sarto me lo aveva descritto...
Ragione...
Stavo riflettendo su questo quando, improvvisamente, quel lontano ricordo fece breccia nella mia mente...

Il sole stava iniziando a calare sulla campagna e anche nella stanza circolare in cima alla torre la luce iniziava a farsi meno chiara. Ombre via via più scure si stavano allungando a partire dalle colonnette che ornavano le alte finestre a bifora, l’aria si era fatta un poco più pungente e quel delicato profumo di primavera saliva dalla terra fino a me...
Io tuttavia non ci feci affatto caso. Inclinai appena la testa da un lato, come sperando che da quella diversa angolazione il mio lavoro sarebbe risultato migliore, la inclinai ancora, poi la addirizzai di nuovo ed emisi un piccolo sbuffo di scontento: era orribile. Nonostante avessi passato tutta la giornata su quel lavoro, nonostante vi avessi posto tutto il mio impegno e la mia attenzione, il risultato era decisamente deludente.
Con stizza, dunque, afferrai la tavoletta e la misi malamente da parte, poi mi avvicinai ad una delle finestre.
“Qualcosa vi turba, mia giovane signora?” domandò una voce alle mie spalle.
Mi voltai e vidi il maestro sorridermi dalla soglia di quella sala... mi chiesi da quanto tempo fosse lì, ma non glielo domandai.
“Ho fatto ciò che mi avete chiesto!” risposi, tornando a guardare fuori “Ma temo che non ne sarete soddisfatto... forse la vostra arte è troppo complessa per me!” soggiunsi con rammarico.
Il maestro era un uomo alto e robusto, i suoi modi erano sbrigativi ed essenziali ma sempre gentili, la sua voce era profonda ma mai priva di quella nota leggera che lo faceva sembrare costantemente di buon umore, era cortese ma mai lezioso.
Si avvicinò al tavolo e prese tra le mani la tavoletta che poco prima io avevo tolto dal treppiede, poi venne verso di me...
“...mmm...” mormorò quando mi raggiunse “E’ interessante... e dimostra ciò di cui vi parlavo l’altro giorno! Ditemi, milady...” soggiunse, mostrandomi la tavoletta “Dove avete sbagliato?”
Io osservai a mia volta quel disegno...
A Sygma era tradizione consolidata che ad ogni bambino, pur nobile, venisse insegnato uno dei mestieri tipici della nostra cultura. Per me era stata scelta la pittura e mio padre aveva scelto quel maestro, il fondatore della più grande bottega cittadina, come mio insegnate perché tra tutti lo considerava il migliore. Avevo iniziato a dipingere con lui da piccola e ormai mi conosceva bene.
Osservai la tavoletta che mi porgeva, sopra vi avevo dipinto una raffigurazione di San Luca, patrono dei pittori, realizzata a partire da un disegno preparatorio che il maestro stesso mi aveva fornito... ma la mia opera non era risultata affatto all’altezza delle aspettative.
Rivedendolo, storsi il naso contrariata...
“Beh...” mormorai “La realizzazione del profilo...”
“Non è questo!” mi interruppe lui.
“La tecnica...”
“La tecnica è buona!” intervenne di nuovo.
Sollevai gli occhi e gli lanciai uno sguardo truce.
Lui mi sorrise, poi si voltò e mi fece segno di precederlo di nuovo di fronte al treppiede...
“Non c’è niente che non vada nel disegno o nella tecnica!” disse, ponendomi di fronte una nuova tavoletta “Il vostro problema, milady, è che dipingete con le mani e con gli occhi... e nulla più! Ma è il cuore, milady, la sede del sentimento. Lasciate che sia il vostro cuore a concepire l’immagine, la mente a formarla... allora il lavoro che farete risulterà vivo! Vedete...” soggiunse dopo un istante, in risposta al mio sguardo perplesso “Voi siete Ragione. Voi agite con logica, siete attenta e precisa... però non tutto si risolve con la ragione, milady! Essa vi dà la forza, vi conduce sulla giusta via, ma non arriverete mai a destinazione se non sarà il cuore a guidarvi! Seguite il cuore, ascoltatelo... Giungete infine, se sarà necessario, a sacrificate la ragione per il cuore, poiché esso è la cosa importante: esso è tutto!”
Lo guardai stupita e ammirata...
“Chiudete gli occhi, adesso, mia signora...” sussurrò “E lasciate che sia il cuore a guidarvi... Vedete di nuovo quel San Luca? Vedete che è vivo, adesso?”
Lentamente mi mise tra le mani la tavola con i colori...
“Dipingetelo così, milady!”
Quello fu il primo dipinto davvero buono che riuscii a realizzare.

Uscii da quel ricordo con un vago senso di benessere e il sorriso sulle labbra...
... voi siete Ragione...
...però non tutto si risolve con la ragione...
... giungete infine, se sarà necessario, a sacrificate la ragione per il cuore, poiché esso è la cosa importante: esso è tutto...
Quelle frasi risuonavano nelle mie orecchie, rimbalzando ovunque nella mia testa.
Lentamente spostai gli occhi su Icarius e lo osservai, osservai il suo costume... e piano piano iniziai a prendere coscienza di ciò che eravamo, di ciò che eravamo stati e di ciò che eravamo diventati, cominciai a capire che niente era successo per caso...


Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
“Non comprendo…” scuotendo il capo Icarius “… perché continuate a fare giri di parole? Voglio conoscere tutta la verità!”
Layla lo fissò con un inquietante sorriso.
Quelle parole mi riscossero...
Spostai lo sguardo da mio marito a quella donna, poi lo portai di nuovo su di lui...
“La verità...” mormorai, fissandolo come mai prima “La verità... c’è niente di più delicato e di più temibile allo stesso tempo?”
Gli sorrisi, mentre i miei occhi carezzavano ogni centimetro del suo volto, poi mi voltai e fronteggiai la donna...
“Avete parlato di ‘prezzo’, milady... ebbene, desidero pagare io quel prezzo! Desidero esser io a scontare quella pena in nome di entrambi, poiché mio marito ha già espiato le sue colpe ai miei occhi! Ora ditemi, se lo sapete, come poterlo fare! Vi prego!”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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