Citazione:
Originalmente inviato da llamrei
Sir Guisgard...non concordo con quello che dici  il perchè l ho già più volte spiegato e quindi sarebbe inutile ripetere.
Guarda caso (chissà come mai..  ) mi trovo PIENAMENTE d'accordo con Morgen  in merito ad un Artù cornuto e maziato....e in più dice loro: raga, divertitevi dopo la mia dipartita...ridicolo.
Mi sta bene il fatto di "sognare": a chi non piace. Ma se volevo sognare mi guardavo un film tratto dai romanzi della Rosmunde Pilcher (lui, lei, l'altro...paro paro a questo...)....
Ma siccome il titolo del film e il contesto ERANO in ambito arturiano (così lo si voleva far passare - credo il regista abbia voluto più o meno accostarsi ad esso - )avrei gradito una maggiore somiglianza con il contesto reale, con il filo logico della storia...
Se il re al posto di farlo chiamare Artù lo chiamavano Robert, la donnina al posto di Ginevra, Mary e l'amante al posto di Lancillotto, John....sarebbe stato meglio e forse (dico forse) lo avrei anche guardato leggermente più volentieri, perchè non sarebbe andato a cozzare e distorcere contro quello che conosco del ciclo arturiano...
|
Milady non è per contraddirvi (preferirei perdere il titolo di cavaliere pittosto), ma io non intendevo affermare che questo film sia il capolavoro assoluto del ciclo bretone, nè che debba essere ricordato come trasposizione perfetta.
Ho solo cercato di giustificare, sotto l'aspetto romantico e sognante, il regista per questo finale "alterato".
Ovvio però che se voglio tuffarmi nelle atmosfere di Camelot guarderò altri film, dove le leggende arturiuane e il supremo e drammatico amore tra Lancillotto e Ginevra vengono raccontate in maniere fedele alla saga.
Tutto qui