Ascoltando le parole di Lho, mi arrabbiai non poco e mi alzai di scatto dal letto.
"Io mi fido già di lei, signore! Se no, non le avrei mai parlato di quei cavalieri; ma voi forse pensiate che sia semplicemente pazza, solo perchè credo alla storia della maledizione! Se chiedete in giro, tutti vi racconteranno di quella storia, quasi tutti ci credono!"
Feci un respiro profondo e mi calmai.
Perchè non mi crede? Io ho visto veramente quei cavalieri e lui invece... mi crede pazza, forse! Ora vuole anche sapere chi sono in realtà! Ci mancava solo questa...
"Ora volete sapere chi sono io? Già mi conoscete, sono Sayla, non c'è nient'altro da sapere. Potrei parlarvi del mio villaggio e della mia famiglia, se volete."
Lo guardai negli occhi e mi avvcinai un poco.
"Voi chi credete che io sia? Mi piacerebbe avere dei pareri!"
Sorrisi e mi risedetti sul letto. Pensai di nuovo agli ultimi avvenimenti, poi, senza rendermene conto, rifeci quel gesto.
Presi tra le mani il medaglione che porto sempre al collo e feci scattare l'intricato meccanismo; pochi secondi dopo lessi il mio nome: Sayla.
Ma per la prima volta vidi un'altra scritta, su quel biglietto, molto più piccola.
Cara Sayla, il medaglione che porti al collo è un dono di noi sacerdotesse del tempio. Noi ti abbiamo accolta nella nostra umile dimora quando eri appena nata. Se un giorno vorrai tornare da noi, ti aspettiamo. Tutta Alkatroz ti aspetta.
Quello era un messaggio delle sacerdotesse! Rimisi il biglietto nel medaglione e lo strinsi forte. Poi mi ricordai di non essere sola nella stanza e nascosi il prezioso medaglione sotto il vestito con una certa foga; poi tornai a guardare Lho, in attesa di una risposta...
Alkatroz! Ecco da dove vengo...
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"La Morte non è una punizione, ma una liberazione" Dragon Heart.
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