Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 26-05-2011, 18.44.47   #957
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Uscimmo in strada, dunque, ma anche qui non trovammo altro che silenzio e desolazione... del fermento e dell’aria festosa che poco prima avevano animato gli stretti vicoli non era rimasto niente e questa nuova atmosfera, cupa e angosciante, rendeva il vecchio borgo spettrale, inquietante.
Osservai mio marito fare qualche passo per le strade deserte, chiamando a gran voce qualcuno da cui non ricevette risposta... io rimasi un poco indietro, con il cuore in gola e la paura di veder giungere da un momento all’altro il cavaliere con la tunica rossa... perché lui era lì, lo sapevo, lo sentivo, percepivo la sua presenza con quel sesto senso tipico della preda che fugge dal suo predatore... sapevo che era lì da qualche parte, così come sapevo che ci stava cercando, ci stava braccando, ci percepiva a sua volta.
La voce di Icarius mi riscosse...

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“Dobbiamo trovare dei cavalli e lasciare questo posto, Talia.” Rivolgendosi a sua moglie.
Scossi appena la testa...
“Non servirà!” mormorai “Non riusciremo a trovare nessun cavallo questa notte...”
Lo dissi con la buia e terribile convinzione di una verità che sapevo assoluta, sebbene non la potessi spiegare...
Ma, prima che mi fosse possibile aggiungere altro, qualcosa di terribile accadde e mi interruppe...

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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
Ad un tratto udirono qualcosa.
Come la risata di un bambino che correva nel buio del borgo addormentato.
“Chi è là?” Chiamò Icarius.
Di nuovo quella risatina, poi il silenzio.
“Chi c’è?” Urlò Icarius. “Sono lord Icarius, Arciduca di Capomazda… vi ordino di venire fuori!”
Seguirono attimi di cupo silenzio, poi di nuovo quella piccola figura che correva nel buio.
“Mamma, mamma, portami alla Pieve!” Disse la voce di un bambino.
Icarius e Talia fissarono quel buio spettrale da dove era giunta quella misteriosa voce.
Quella visione... intravedemmo la sagoma di un bambino correre nel buio e dissolversi tra le mille ombre in fondo alla strada...
Poi quella voce... giunse alle mie orecchie quasi ovattata, quasi come un’eco...
...portami alla Pieve... disse quella voce.
Sussultai, mi mancò l’aria e il mio cuore saltò parecchi battiti.
Ma fu Icarius a destarmi... fu lui quando, un istante dopo, fui invasa dal terrore che intendesse inseguire quell’ombra.
Mi mossi in fretta quindi e, prima che potesse decidersi a farlo davvero, mi parai tra lui e quell’eco...
“Icarius...” mormorai, prendendo il suo viso tra le mani e quasi costringendolo ad abbassare i suoi occhi nei miei “Aspetta, ti prego... ascolta... ci sono cose che non ti ho mai detto ma che devi sapere, cose che devo assolutamente raccontarti prima che sia tardi...” esitai e la voce mi tremò di paura e di rammarico “...sono stata così sciocca a non farlo prima! Ma ti prego... ti prego, fidati di me!”
Abbassai gli occhi, dispiaciuta... poi li rialzai su di lui e un’idea mi colse.
“La chiesa!” esclamai, voltandomi al contempo a scrutare la semplice ma rigorosa costruzione dall’altra parte della piccola piazza “Rifugiamoci in chiesa... saremo al sicuro lì e ti racconterò tutto!”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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