Quell’alito di vento.
Freddo, pungente, sfuggente.
Attraversò per un attimo il giardino ed i loro cuori.
I capelli ed il vestito di Talia si gonfiarono a quel vento ed i suoi occhi divennero luminosi e profondi, tanto che Icarius avrebbe potuto vedere fin nell’anima di lei.
“Cos’hai, gioia? Cosa ti fa paura? Ci sono io con te…” disse lui stringendola a se e racchiudendola nel suo abbraccio caldo e protettivo.
Sorrise per tranquillizzarla e le baciò dolcemente la fronte.
“Cosa ti spaventa, dimmi? Qui sei al sicuro…” continuò “… non devi temere nulla, questa notte, la Luna che la illumina, le stelle che ne scandiscono il passaggio con il loro eterno scintillio… tutto è per noi… per noi soltanto… e se lo vorrai durerà per sempre l’incanto di questa notte…” le accarezzò i capelli e poi il viso “… sentirai molte cose su di me… molti ti diranno che io dovrò ripartire… che dovrò intraprendere un viaggio che mi porterà lontano… lontano attraverso il tempo… un tempo perduto… sai…” sfiorandole la fronte con le labbra “… nelle Mille e una Notte, prima di partire per uno dei suoi favolosi viaggi, Sinbad prometta alla sua amata principessa che sarebbe tornato e che lei avrebbe dovuto attenderlo ogni giorno… Talia, qualcuno un giorno potrebbe dirti <<Icarius è partito, partito per sempre!>> Ti diranno <<Non attenderlo, egli non ritornerà mai più!>> Tu però non devi credere a nulla di tutto ciò! Dovrai credere solo alle mie parole, alle mie promesse… ed io tornerò, Talia. Tornerò, qualsiasi sia il viaggio che avrò intrapreso. Se tu ci sarai ad attendermi io tornerò… tornerò sempre da te… non dimenticarlo mai, Talia… mai…”
Ed un lamento, simile ad un gemito, quasi impercettibile, sembrò echeggiare nel soffio di quel vento, per poi confondersi e svanire nel malinconico ed ancestrale silenzio della notte.