Icarius guardò giù fingendo di impressionarsi.
“Oh, devo dire che vista da qui, fa un pò impressione in effetti…” disse come a voler barcollare “… e comincio ad avere qualche capogiro…” rise e si voltò di nuovo verso di lei “… non è l’altezza, ma sei tu a farmi girare la testa, milady!” Facendole l’occhiolino. “Dai, aggrappati a me e tieniti ben stretta. Non c’è nulla da temere, fidati. Non sai che i balconi e le finestre sono gli scenari preferiti di noi innamorati? Praticamente gioco in casa!”
Talia allora si strinse forte a Icarius e questi cominciò a calarsi da quei rami.
Lui la fissava sorridendo, quasi senza badare al percorso che li avrebbe riportati giù.
Lei stava stretta a lui, col volto all’altezza del suo collo.
Ne sentiva il dolce respiro sulla pelle, mentre i suoi lunghi capelli scendevano sul suo petto.
Giunti all’ultimo ramo, Icarius saltò giù.
“L’incanto della Luna, la magia della notte, un lussureggiante giardino e tu…” sussurrò Icarius “… questo è tutto il mio mondo… benvenuta, milady…”