Icarius raggiunse la sala dove i servi avevano preparato il tutto per il suo bagno.
L’acqua era limpida e profumata.
Il duca allora si immerse tra l’aroma e l’essenza di quei Sali profumati.
Un attimo dopo, all’improvviso, entrarono nella sala tre bellissime ancelle.
Avevano indosso abiti leggerissimi e recavano con loro ceste di fiori ed aromi profumati.
Si avvicinarono alla vasca ridendo con tono malizioso.
“Ragazze…” disse stupito Icarius “… cosa ci fate qui?”
“Ma, mio signore, facciamo il nostro dovere!” Rispose una di loro.
“L’acqua è abbastanza calda?” Chiese un’altra mettendo la mano nella vasca.
“Ehi!” Esclamò Icarius quasi alzandosi dall’acqua, per poi fermarsi appena ricordatosi di essere nudo.
Le ragazze risero fra loro.
“Non temete, milord…” disse una di loro facendo scivolare a terra il suo vestito e restando nuda davanti a lui “… sappiamo bene cosa fare…”
“Si, fidatevi di noi…” aggiunse un’altra nell’atto di imitare l’altra ancella appena spogliatasi.
“Oh, accidenti…” sospirò Icarius tentando di volgere altrove lo sguardo “… ehm… ascoltatemi ragazze…”
“Fateci posto, milord…” sorridendo l’ancella e cominciando ad entrare in acqua “… ci mancano tanto i vostri giochini…”
“Si, l’ultima volta” avvicinandosi anche l’altra alla vasca “voi eravate il faraone e noi le schiave, ricordate?”
“No, per carità, ferme!” Le zittì lui.
Le ancelle restarono sorprese.
“Non siamo più di vostro gradimento, mio signore?”
“No, siete bellissime, ovvio…” sorridendo imbarazzato Icarius “… è che… ecco… si, forse è meglio che usciate, ragazze…”
“Ma, mio signore…”
“Ragazze, vi prego…” respirando profondamente lui “… su, fate le brave…”
Le ancelle allora, quasi indispettite, ripresero i leggeri abiti che avevano ed uscirono.
Icarius si immerse totalmente in acqua, quasi a volersi riprendere e poi chiamò uno dei servitori.
“Avete chiamato, milord?” Chiese un ragazzino dalla pelle nera.
“Si, Erun… fammi preparare una tinozza d’acqua fredda.”
“Fredda, milord?” Domandò stupito il ragazzino. “Ne siete certo?”
“Si, hai ragione… meglio ghiacciata. Va, fai alla svelta!”
“Si, milord!”