La schiena appoggiata contro la parete esterna, umida della rugiada della sera, Morrigan si lasciò scivolare silenziosamente lungo quella superficie, fino a quando non si adagiò per terra. Pregò che nessuno potesse vederla e che le frasche fossero sufficienti a nasconderla.
Levò gli occhi verso il cielo, come chiedendo ausilio, ma la luna brillante dominava con un chiarore quasi eccessivo quella volta priva di nubi e di stelle. Respirava con agitazione. Si allentò rapidamente il primo laccio che le stringeva il giustacuore, cercando di trattenere il respiro e di calmare il cuore, mentre il suo cervello in subbuglio passava da un pensiero all'altro in pochi secondi, senza riuscire a concentrarsi su nulla...
... che significava quel dialogo che aveva udito?
Il cuore le batteva all'impazzata. Per senza aver potuto comprendere il reale nocciolo della discussione, Morrigan aveva tuttavia compreso di aver appena assistito a qualcosa che non avrebbe mai dovuto vedere, e aveva udito ciò che avrebbe fatto meglio a non sapere... così Guisgard non era l'avventuriero che aveva finto di essere fino a quel momento!
Il suo istinto, ancora una volta, aveva avuto ragione... mio signore... signore di chi, signore di cosa? E perchè era tanto infastidito da quell'appellativo? Lord Ardross... aveva già udito quel nome, anche non riusciva a rammentare il giusto momento... Lord Ardross... non era forse uno dei duchi, uno dei tanti ritratti nel palazzo dei Taddei? E quale legame poteva avere, allora, con quel misterioso cavaliere, che aveva sempre affermato di avere umili natali? E quale importanza poteva avere il fatto che Icarius lo avesse visto... i suoi occhi... occhi in cui una risata si mescolava con un'ombra scura... occhi come l'acqua del mare in tempesta... quale segreto custodivano? Misteri, misteri... ancora misteri! Tutti mentono in questo luogo, e ciascuno sembra avere un buon motivo per farlo!
E mentre elaborava quel pensiero dovette ammettere a se stessa di non essere diversa dagli altri. Aveva forse rivelato ad alcuno le sue nobili origini, la storia del suo casato e la folle vendetta che l'aveva spinta fino a quel luogo? Come poteva dunque biasimare Guisgard, quando lei non era stata di molto più sincera. Forse anche lui perseguiva una vendetta... forse anche Guisgard voleva trovare qualcosa... qualcosa che, al contrario, non doveva trovare lui!
In quel momento udì i passi del cavaliere e il rumore della porta che si chiudeva alle sue spalle.
Guisgard prese la strada che passava proprio davanti al suo nascondiglio. Sentendolo venire, Morrigan si fece ancor più piccola, schiacciandosi contro la parete della casupola, e trattenne il respiro. Levò un rapido sguardo al cielo, e la luna continuava a splendere, illuminando drammaticamente ogni cosa, senza darle scampo. Allora non le rimase che sperare che Guisgard le passasse davanti in fretta e senza notarla. Se si fosse accorto di lei, forse stavolta l'avrebbe davvero infilzata con la spada, e senza troppi convenevoli. Ad ogni modo avrebbe dovuto fornire valide spiegazioni alla sua ira, e in quel momento, del tutto francamente, non avrebbe saputo trovarne alcuna.
Così attese, pregando che egli fosse troppo preso dai suoi pensieri per notare alcunchè.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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