Icarius fissò Talia.
“Portarla con noi…” disse fra sé “… non sappiamo quasi nulla di lei… mentre invece quella ragazzina sembra conoscerci bene… chissà se sono riuscito a convincerla quando ho negato di essere Icarius…”
Poi, sorrise a sua moglie.
“Ti sentiresti più tranquilla se venisse con noi, vero?” Chiese. “ Va bene, verrà noi.”
Si voltò a guardare Sayla.
“Voi preparatevi per la partenza.” Voltandosi di nuovo verso Talia. “Io intanto scenderò per far preparare i cavalli.”
Un attimo dopo Icarius era già con il locandiere.
“I vostri cavalli saranno pronti tra un momento, signore.” Disse con indifferenza questi.
“Ditemi quanto vi devo per le due stanze.”
“Niente…” rispose l’uomo “… ma fatemi la cortesia di non ritornare più nella mia locanda.”
Icarius lo guardò stupito.
“C’è qualcosa qui…” mormorò “… qualcosa che cercate di tenere nascosto…”
“Via dalla mia locanda!” Urlò all’improvviso l’uomo.
“Si, con immenso piacere…” cercando di restare calmo Icarius “… appena mia moglie e la ragazzina saranno scese ce ne andremo, statene certo…”
L’uomo allora chiuse i registri e si diresse verso la cucina, seguito da sua moglie che lanciò un enigmatico sguardo verso il duca, prima di chiudere la porta dietro di sé.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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