Pasuan entrò nella stanza e trovò Dafne già sveglia.
Un raggio di Sole, che filtrava da una delle finestre semichiuse, sembrava danzare sul suo volto, illuminandone lo sguardo vispo.
“Buongiorno, damigella.” Disse Pasuan accennando un inchino. “Dormito bene? Fatto bei sogni? Non preoccuparti per il piccolo Hubert. Si è svegliato poco fa e piangeva. Doveva essere cambiato e ci ha pensato mia madre.”
In quel momento entrò la madre di Pasuan col piccolo.
“Eccolo, fresco e profumato come un fiore.” Lasciandolo fra le braccia di Dafne.
“Tu sei ancora debole e non puoi alzarti…” sorridendo Pasuan “… dimmi cosa ti va di mangiare oggi ed io andrò a prenderlo. Nel tuo stato è bene soddisfare qualsiasi voglia di cibo! Avanti, dimmi, ti va qualcosa di dolce o di salato?”
“Sei proprio un impiastro, fratellone!” Esclamò Mian ferma sulla porta. “Solo quando sono incinte le donne devono soddisfare quel tipo di voglie! Arrivi tardi!” E rise.
“Sei solo acida perché a te nessuno chiede queste cose, sorellina!”
“Cafone!”
“Su, ragazzi, ora basta.” Li riprese sorridendo la madre. “Oggi è Venerdì…” rivolgendosi al figlio “… ed al mulino donna Carmidal avrà fatto il pane bianco e quello aromatizzato con spezie ed olive. Sono certa che alla nostra Dafne piacerà molto.”
“Si, è magari prenderò anche del formaggio fresco!” Esclamò raggiante Pasuan.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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