Cittadino di Camelot
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La notte la rendeva sempre inquieta...
Andare a riposare, le aveva detto Finiwell... ma esiste mai un riposo? Esiste il riposo dei giusti, ed esiste il riposo degli uomini felici. Dormono le donne innamorate, allacciate alle braccia dei loro amanti, e dormino i fanciulli nel calore della casa. Dormono gli uomini stanchi che hanno fatto ritorno a casa dopo aver svolto il proprio dovere, e dormono anche tutti coloro che non conoscono nulla della vita fuorchè se stessi. Ma Morrigan sapeva che tutti gli animi inquieti sceglievano la notte per vagare. Quella notte fatta di incubi e fantasmi, di ricordi e di rimpianti, di desideri inespressi e di sogni inappagati.
Così, guardando la luna si era messa a passeggiare, lungo le mura della città.
Si trovava a Capomazda già da parecchi giorni, e le guardie del palazzo si erano già passate la voce circa la presenza in città di quella strana donna guerriera, che andava in giro vestita come un uomo e che aveva osato affrontare in duello uno dei più famosi cavalieri del ducato. Così ormai nessuno le dava più fastidio, e la lasciavano camminare in libertà, senza intralciarle il passo.
Morrigan pensava e sognava al contempo, combattuta tra vecchi e nuovi sentimenti, tra quello che aveva sempre conosciuto e quello che stava scoprendo... perchè il peccato non sta nel non conoscere, ma nel non cercare...
Ivan de Saint-Roche... quel nome si faceva ancora strada nei suoi pensieri... quell'uomo che troppo spesso aveva turnato le sue notti.
Non aveva mai compreso perchè suo zio Morven l'avesse lasciato in vita, dopo il suo tradimento. Carità cristiana, aveva detto lui. Ma nonostante le mille spiegazioni, Morrigan non aveva mai compreso. Perchè lasciare in vita un fantasma, ad oscurare le loro notti? Un fantasma che adesso stava ritornando in vita, a quel che aveva udito da Lho e da Finiwell. Riportato in vita dalla forza e dal denaro di lord Cimarow, e forse ancora assetato di sangue e di vendetta. E che toccasse proprio a lei, di metter fine a quella vita, le sembrava un inevitabile destino cui non sapeva sfuggire.
Samsagra, che già una volta aveva appoggiato la sua lama su quel collo di traditore, la stessa Samsagra, la stessa spada con il quale Morven aveva sfregiato il viso di quell'uomo prima di graziarlo, splendeva adesso stretta al suo fianco... questo non poteva essere un caso, non era una coincidenza. Esisteva un destino, anche per questo.
Così, mentre meditava, si trovò di colpo di fronte alle porte della città. Davanti a lei, il bosco si stenza oscuro e silenzioso, e appariva un intricato labirinto dove ogni vita era stata zittita di colpo dall'intensa luce della luna.
Due sentinelle passaggiavano pigramente avanti e indietro, le alabarde sulle spalle, attendendo il cambio del prossimo turno. Morrigan le salutò con un gesto del capo. Doveva essere dura per loro, quella notte, quando già il Maggio fiorito spirava profumo di fiori dalle finestre delle abitazioni vicine. Doveva essere duro quel buio e quel freddo, da sopportare, nell'ansia che qualche terrore notturno potesse sopraggiungere a Capomazda, così come di certo stava accadendo in qualche villaggio sconosciuto, là fuori.
Morrigan pensò che sarebbe stato gentile portare loro qualcosa da bere, così fece una corsa verso la più vicina locanda e prese due boccali di birra leggera e calda, quindi tornò con passo sicuro verso le due sentinelle.
"Queste sono per voi" disse con un sorriso, porgendo agli uomini quella bevanda.
Li osservò mentre prendevano i boccali.
"Dite, soldati... a che punto è la guerra? E quali notizie da coloro che sono fuori, in pattuglia?"
Poi mentre faceva loro quelle domande, si accorse che nei suoi pensieri si era nascosto un altro interrogativo. Una curiosità che le era venuta alla mente in quei giorni, non come un pensiero chiaro, ma come una sensazione che non aveva forma propria. Come quando ci si accorge dell'assenza di qualcosa a cui siamo ormai abituati nel momento in cui ci accorgiamo che non è più al suo posto...
"Scusatemi se sono troppo invadente, ma... avete forse notizie di quel cavaliere che venne con noi da Camelot? Di sir Guisgard, intendo... è questo il suo nome. E da un po' che non lo si vede più in giro..."
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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