Sayla stava andando nella sua stanza, quando qualcuno le afferrò la mano.
“Povera lady Gyaia…” disse una vecchia dai bellissimi occhi chiari inumiditi da lacrime “… ha pianto e sofferto tanto e anche stanotte ho cercato di consolarla quando è giunta… ma si sa… se in Cielo è scritto, in terra accadrà!”
“Sissia!” La riprese l’uomo anziano. “Non spaventare la nostra ospite! Così facendo finirai per turbarla!”
Prese con sé la vecchia donna e si scusò con la giovane ospite.
“Perdonatela, damigella… Sissia ha perduto il senno in seguito a tristi accadimenti… ma è inoffensiva e non vi farà alcun male… ora andate pure a letto… vi auguro una serena notte.”
E portò via la vecchia Sissia.
Quella notte passò inquieta per Sayla.
Il volto della donna del ritratto, le misteriose parole della povera Sissia e il malinconico incanto della brughiera attraversavano i suoi sogni ed angoscianti sensazioni sembravano prendere forma e vita nell’oscurità dei suoi sogni.
Giunta poi l’alba, i primi raggi del mattino svegliarono Sayla.
La giornata appariva già luminosa ed un profumo di latte caldo invadeva l’aria.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|