Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 06-05-2011, 05.20.52   #656
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Icarius le sorrise.
“Cosa succede? Nulla succede!” Disse. “Sono solo felice di rivedere mia moglie! Non credo ci sia niente di male, non trovi?”
Le strinse ancor più le mani e avvicinò a se Talia.
“Vuoi sapere cosa mi succede? Semplice, sono innamorato!” Ed i suoi occhi si illuminarono ancora di più. “Innamorato della più bella ragazza di Capomazda, di Afragogna, di Sygma e del mondo intero! E sono felice… felice di poterti stare accanto… sai, quando si è rischiato di morire, quando tutto ciò che ti circonda sembra estraneo, quando non hai più dei ricordi per immaginare la tua felicità… allora la vita acquista tutto un altro valore… non dai più nulla per scontato… dalle cose più semplici, a quelle più grandi... cerchi allora di cogliere, conservare e vivere ogni attimo che ti viene concesso… quando mi sono risvegliato, dopo i fatti accaduti al Gorgo del Lagno, non avevo nulla… solo un gran vuoto dentro… un vuoto lasciato da un passato, da un’intera esistenza cancellata in un attimo… forse davvero la morte al Lagno ha cercato di portarmi via, ritrovandosi però tra le mani solo il mio passato…” esitò “… Talia, io dopo quel giorno ho perduto ogni memoria di me stesso… tutto qui mi è estraneo… non ricordavo e non ricordo niente del ducato, della sua storia, dei miei avi, del mio popolo e dei miei nemici… e cosa assurda è che non ricordavo neanche te…” portò le sue mani al petto e Talia sentì il cuore di lui battere forte “… qui tutti mi chiamano lord, signore, duca… si inchinano al mio passaggio e si prostrano ai miei piedi… ma io non so se tutto ciò è vero… non so chi sono, capisci? Io non mi sento il signore di nessuno, se non di me stesso!” Poi le sorrise teneramente e quella voce, che aveva accompagnato la passionalità e lo slancio di ogni sua singola parola, sembrò diventare musica, sulla quale scivolava la luce che emanavano i suoi occhi.
Occhi del colore del cielo limpido di Primavera, dell’acqua pura di una fresca sorgente tra le rocce.
Occhi dello stesso colore della giovinezza che sa ispirare i sogni più belli.
Sogni che ora stavano attraversando quegli occhi.
Sogni che avevano tutti la bellissima immagine di Talia.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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