Quella mattina, a Capomazda, si presentava illuminato da un bel Sole primaverile, con l’aria resa mite da un deciso vento che soffiava dai monti vicini.
Talia faceva colazione quando giunse Matthias.
“Buongiorno.” Disse avvicinandosi alla tavola. “Fai colazione da sola? Una sala così grande per una sola persona… che stranezza!”
Fissò fuori poi da una delle finestre.
“Oggi c’è un forte vento che sembra soffiare contro le mura di questo palazzo con una forza non comune…” mormorò “… per un attimo, al mio risveglio, ho creduto di essere a Sygma… il vento che spira sulle nostre colline… ricordi?”
Si voltò a fissarla.
“Certo che lo ricordi…” continuò “… non voglio pensare che sei cambiata a tal punto da aver dimenticato la nostra terra…” esitò qualche istante “… ho ripensato a ieri sera… resterò qui, a prendermi cura di te, come giurato… ma se ti farà di nuovo soffrire, se ti farà altro male… me la pagherà… e anche questo lo giuro.”
In quel momento entrò Izar nella sala.
“Buongiorno, milady.” Salutando Talia, per poi voltarsi e con un cenno fare altrettanto verso Matthias. “Perdonate se vi disturbo mentre fate colazione… avete per caso visto sua signoria? Stamani non era nella sua camera ed i servi dicono di non averlo sentito rientrare stanotte… mi chiedevo se voi ne avevate notizie, milady…”
“Un bel guaio, questo!” Ridendo Matthias. “Vi siete perso il duca!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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