Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 05-05-2011, 04.21.59   #641
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
L’incanto della sera ed il fruscio del debole vento che accarezzava gli stendardi sulle mura, diffondevano una pacata e serena atmosfera.
Eppure l’animo di Icarius era un vortice di sensazioni ed emozioni.
Rabbia, inquietudine, delusione, malinconia, paura.
Camminava nella sera, in un cielo chiaro di stelle ed intriso dei surreali suoni che animano, come a volerla salutare, la fresca notte.
Si avvicinò alle scuderie ed un nitrito attirò la sua attenzione.
Tutti i cavalli dormivano, tranne uno.
Matys, la superba cavalla giunta da Sygma sembrava animata delle stesse ansie che tormentavano Icarius.
“Anche tu ti senti sola, amica mia…” disse avvicinandosi.
Ma la cavalla, lanciando un nitrito nervoso, scosse la testa ed arretrò di qualche passo.
“Calma, calma…” alzando le mani Icarius “… ho capito… non vuoi essere toccata… sembra che a tutti voi di Sygma io proprio non vada a genio…” mormorò con un sorriso malinconico e beffardo “… allora mi metterò qui… vedi? Qui, sulla paglia… e se mi ascolterai, prometto di non avvicinarmi… ci stai?”
La cavalla lo fissava, scuotendo di tanto in tanto, la testa.
“Cos’è che non ti piace quaggiù? Forse la campagna è troppo pianeggiante? I campi sono troppo verdi? O magari le città e i borghi sono troppi vicini, quasi gli sugli altri, a discapito dello spazio per correre libera?”
La fissò, per poi sorridere.
“Solitamente si dice, di qualcuno troppo eccentrico, che è matto come un cavallo…” continuò “… ma tu starai pensando questo di me, vero? Sai, forse sono in tanti a crederlo… almeno la metà di chi abita Capomazda… mentre l’altra metà credo mi odi… e tu? Mi odi anche tu? Ce l’hai con me perché ti hanno portata qui? Guarda che non ho colpa… almeno credo… che sciocco, forse sono matto davvero…” mormorò fissando uno scorcio di cielo da una delle finestre delle scuderie “… sto qui a parlare con un cavallo…”
In quel momento Matys nitrì con vigore.
“Si, hai ragione, scusami…” sorrise Icarius “… dopotutto ti avevo chiesto io ti ascoltarmi…” la fissò con aria sognante “… ti secca se resto qui a dormire? In fondo siamo soli tutti e due… estranei in questo posto… e vale la pena farci compagnia a vicenda… ecco, mi metto qui…” accomodando la paglia in un angolo “… vedrai che non ti disturberò… notte, amica mia…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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