A quelle parole, Icarius sentì qualcosa di indescrivibile.
Era confuso, perplesso, turbato, eppure sentiva il cuore battergli all’impazzata.
Fece qualche passo nella stanza, mentre un irreale silenzio era sceso fra di loro.
Si avvicinò poi a Talia.
Avrebbe voluto sfiorarla, accarezzarla, stringerla a sé.
Solo questo, senza più preoccuparsi di tutto il resto, di tutto il mondo.
Quando gli era stata mostrata la verità nella quale si era svegliato senza ricordarsi più nulla del suo passato, aveva sentito l’istinto di fuggire via da tutta quella storia che sembrava sul punto di imprigionarlo per sempre.
Tutto gli era sembrato assurdo, troppo grande per lui.
Ma poi, quando aveva visto lei per la prima volta sulla soglia del palazzo, tutto il resto perse valore.
Ora lei era lì, vicino a lui.
Eppure la sentiva fredda, distante, quasi ostile.
“Talia…” disse avvicinandosi alle sue spalle “… io… vorrei… vorrei chiederti perdono…” sospirò “… qualsiasi cosa io ti abbia fatto… ti prego, perdonami… io…”
In quel momento entrò Izar nella biblioteca.
“Milord, i baroni sono qui…” disse visibilmente agitato “… vogliono rendervi omaggio… presto!”
Icarius allora si voltò di nuovo verso Talia.
La guardò per alcuni istanti.
Accennò allora un sorriso, come a volerla tranquillizzare.
Ed una luce attraversò i suoi occhi.
“Milord, vi prego…” provò ad insistere il filosofo “… non abbiamo molto tempo…”
Un attimo dopo Icarius ed Izar uscirono dalla biblioteca.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|