Le labbra di Melisendra erano calde e vellutate.
Le sue mani morbide.
Gouf le cinse i fianchi ed un attimo dopo, come una carezza, lei sentì il suo vestito scendere lungo la sua pelle fino ad adagiarsi sui suoi piedi nudi.
Lui si slacciò prima il mantello, poi la tunica nera.
Le mani di lei allora accarezzarono la sua pelle nuda, mentre le loro labbra traevano piacere le une dalle altre.
Gouf poi la prese in braccio e lo portò sul letto.
E qui si amarono con passione.
Una passione forse celata da sempre, ma viva, intensa.
E si amarono per tutta la notte.
I passi echeggiavano nel castello.
Sempre più vicini.
Poi la porta si aprì e la donna li trovò insieme, uniti nello stesso abbraccio.
“Gouf, questa donna è una traditrice!” Disse Aytli entrando nella stanza. “Ti ha ingannato due volte… ma ora pagherà… pagherà lei e quel suo figlio!”
Melisendra si svegliò in quel momento.
Sentì un brivido di freddo ed avvertì una malinconica solitudine, che la portò a stringersi nelle lenzuola che avvolgevano il suo bellissimo corpo nudo ed ancora vibrante per la passione di quella notte.
Poi, ritrovando Gouf quella solitudine si assopì per un istante.
Il cavaliere era già in piedi e fissava da una finestra la pioggia che scendeva sulla brughiera avvolta nell’umidità del mattino.