La stanza di Gouf era illuminata da poche candele ed un odore di esotiche erbe si diffondeva da un piccolo braciere di gusto orientale.
Ovunque vi erano armi che, sotto i riflessi delle candele, assumevano inquieti bagliori.
Sopra un tavolino era posto l’elmo del terribile cavaliere.
Sembrava fissare Melisendra.
Ad un tratto un leggero alito attraversò la stanza, come se il vento stesse portando qualcosa con sé.
Accarezzò le vesti e la pelle di Melisendra ed un brivido corse su tutto il suo corpo.
Ad un tratto qualcuno entrò dalla porta.
“Non dovresti essere qui…” disse Gouf slacciandosi il mantello “… una volta conobbi, in Oriente, un sultano che dopo ogni notte d’amore faceva sgozzare le proprie ancelle…” la fissò compiaciuto “… diceva che amore e morte hanno lo stesso volto… tu lo credi?”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|