"Non devi avere paura, Morrigan! Ci sono tanti fenomeni sotto la volta del cielo, ma il fatto che siano misteri ai nostri occhi non significa che non abbiano un'origine o una spiegazione!"
"Ma io ho paura, Madelaine... quel sogno che continuo a fare..."
"I sogni sono benedizioni, Morrigan... ci spiegano il passato e ci indicano il futuro"
La ragazzina fissò la vecchia signora in silenzio per qualche istante, come se fosse immersa in un importante pensiero.
"Madelaine," esordì d'un tratto "conosci una magia per allontanare i sogni?"
La donna la fissò con sguardo sorpreso.
"Morrigan, la magia non esiste per risolvere i nostri problemi! La magia serve per riconciliarci con quella natura che noi non conosciamo e che non dominiamo. La magia deve essere usata al servizio di una causa più grande di noi, non per soddisfare i nostri capricci!"
Prese le mani della bambina tra le sue, e si avvicinò al suo viso per studiarle gli occhi.
"Questo non devi dimenticarlo mai! Impara bene l'arte che ti ho insegnato e tienila nel tuo cuore. Non temere quello che non conosci e usa con giudizio quello che conosci..."
Quel rumore, quello stridio che serpeggiava lungo il pavimento sembrava voleve venire incontro. Era oscuro e angosciante. Morrigan tese davanti a sè la torcia che aveva staccato da uno dei supporti arrugginiti che decoravano quelle umide pareti... non temere quello che non conosci e usa con giudizio quello che conosci...
Così, ripetendosi quella frase, Morrigan mise la mano sull'elsa di Samsagra, cercò di acuire la vista e lo sguardo e proseguì lungo la scala, addentrandosi in quel cunicolo e andando così volontariamente incontro a quel misterioso rumore.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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