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			L'atmosfera tetra non mi faceva dormire. 
Quell'anziana donna e le sue poco rassicuranti parole mi avevano messo sul chi vive. 
Esaminai la stanza e i suoi arredi. 
Pesanti e scuri tendaggi pendevano dal baldacchino. Le cassapanche erano state riempite di vestiti e veli che chissà a chi erano appartenuti. Una vecchia specchiera rifletteva la luce della piccola candela. Pettini, spazzole, flaconi di vetro contenenti misteriosi unguenti e ampolle opache. Una brocca con acqua fresca e dei calici. 
Mi sedetti su uno scranno e rimirai le vecchie ampolle sbeccate. 
Afferrai una coperta e ne deposi una al suo interno. Poi la colpii con un pesante arredo. 
Un rumore attutito di vetri infranti. 
Scelsi con accuratezza alcune schegge e mi sbarazzai del resto. Una era perfetta... non troppo lunga, ma spessa e affilata. La nascosi vicino al letto, dove mi sarebbe stato possibile afferrarla in caso di pericolo. 
Mi spogliai e mi accoccolai sotto le coperte. 
Le ombre danzavano intorno a me. 
Sprofondai in un sonno senza sogni.
		 
		
		
		
		
		
		
			
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				Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
			 
		
		
		
		
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