Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 19-04-2011, 20.25.39   #403
Melisendra
Cittadino di Camelot
 
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Registrazione: 27-02-2011
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Melisendra sarà presto famoso
Stavo piluccando dell'uva da un grosso grappolo, cercando di memorizzare tutti i volti e i nomi delle persone lì convenute.
La reazione di Gouf non mi sorprese, ma mi sorprese la frustrazione che si celava sotto quell'impulsività. Qualcosa era cambiato in lui.
Sfiorai la mano di Sir Nyclos e risposi, facendo trillare la mia risata in mezzo all'atmosfera resa tesa dallo spettacolo dato da Gouf.
"Io non saprei davvero...", mi schernii, "anche se penso che ci sia ben poco di romantico in una guerra... la tensione, il dramma, l'istinto di sopravvivenza che spinge gli uomini a lottare... e il desiderio di vittoria che ispira i valorosi."
Un paggio riempì la mia coppa e io mi bagnai le labbra.
"Ma sono solo una donna e sono inesperta di campi di battaglia e arti della guerra." Sorrisi.
Improvvisamente sentii la vertigine, a me famigliare, che indicava che era passato fin troppo tempo dal mio ultimo vero pasto. La sala piena di energie quasi palpabili stava stuzzicando il mio istinto. Lo ricacciai indietro e mi concentrai sui chicchi d'uva asprigni.
Mi pulii la bocca con un tovagliolo e, mentre gli uomini discutevano di guerra, uscii dalla sala per cercare Gouf. Lo trovai sulla torre.
Camminando silenziosamente mi avvicinai a lui, che scrutava l'orizzonte. Appoggiai una mano sulla sua schiena, con la stessa prudenza con cui avrei accarezzato il dorso di un leone.
"Cosa vi lega a questo posto, Gouf? Cosa vi unisce a queste persone?" Domandai, come se me lo stessi chiedendo tra me e me.
"L'uomo che ricordo non prendeva ordini se non da se stesso e combatteva solo le proprie battaglie. Cosa è successo?" Strinsi la sua mano testardamente chiusa tra le mie mani fresche e sentii la tensione allentarsi.
Tuttavia quell'uomo restava imprevedibile, come una belva mal addomesticata e costretta nella gabbia che può ribellarsi in qualsiasi momento.
"A quanto pare nè io nè voi siamo davvero liberi..." Stavo finendo quelle parole, quando la vertigine mi colse nuovamente e mi appoggiai al parapetto per dissimulare quella marea oscura che mi travolgeva e mi ricordava chi fossi.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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