Cittadino di Camelot
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Matthias mi stringeva le braccia con forza crescente, alzai gli occhi su di lui e per un istante mi sentii di nuovo come quando, da piccoli, a Sygma, lui mi riprendeva per aver commesso qualche sciocchezza. Era sempre stato il più maturo, Matthias, e più volte si era preso cura di me... mi assecondava in ogni cosa, non si tirava mai indietro qualsiasi assurda impresa io volessi tentare, eppure non mi permetteva mai di oltrepassare il limite e riusciva sempre a riportarmi in carreggiata... sapeva scuotermi e farmi ragionare... sapeva prendermi per il verso giusto, l’aveva sempre saputo fare... per questo forse, riflettei, mio padre aveva deciso di mandare lui anche questa volta?
E anche questa volta, come sempre avevo fatto, finii mio malgrado per confessargli tutto.
“Io non so che tipo d’uomo sia...” mormorai infine alla sua domanda.
Scossi la testa, poi sorrisi tristemente...
“Ho sempre pensato di possedere uno spirito belligerante! Non mi sono mai piegata a niente e a nessuno, ricordi? Mai, per nessun motivo! Ho sempre tirato dritta per la mia strada senza curarmi di nessuna cosa...”
Sospirai appena...
“Ma Capomazda mi ha cambiata! Ho lottato all’inizio, ho lottato quanto più strenuamente ho potuto... una sera...” esitai solo un istante, poi proseguii “una sera, dopo un litigio furioso, uscii e montai a cavallo: non mi importava niente di niente, volevo soltanto andarmene da qui... ma lord Rauger mi fece bloccare che già ero alle porte della città e mi fece riportare a palazzo, mi parlò e mi convinse a restare! Mi convinse che la fuga non era la via da seguire e che non sarebbe servita a niente, mi convinse che la mia presenza qui non era priva di significato... E io finii con il credergli! Ebbene, quella fu la fine della Talia che tu conoscevi. Da quella sera in avanti, ho iniziato a perdere quella capacità di oppormi... mi sentivo così sola... sola, e soltanto Pascal stava dalla mia parte. Era come lottare contro un muro di pietra, ogni giorno... vivevo qui come un’ombra, una figura cui tutti mostravano rispetto ma che non necessitava di nient’altro... e alla fine ho iniziato a sentirmi stanca, stanca di lottare, stanca di battermi per ottenere anche solo un sorriso, stanca di quegli sguardi di commiserazione che incontravo ogni giorno... E in quei giorni, come mai prima, ho sentito la tua mancanza. Ho sentito la mancanza di casa!”
Un nodo mi serrava la gola e sentivo gli occhi bruciarmi... inclinai la testa e poggiai leggermente la fronte contro il suo petto, perché non mi vedesse il viso...
“Nonostante questo...” ripresi dopo un istante, dopo aver inspirato forte “Nonostante tutto, io non riesco ad odiarlo... e non so perché! C’è qualcosa in lui, una sorta di dolorosa disillusione che percepisco ma che non riesco a capire affatto. E qualche volta... non lo so, Matthias, ma qualche volta mi guardava e avevo la sensazione che fosse immensamente preoccupato, come se avesse paura di qualcosa... in quei momenti si incupiva, fuggiva e, se non poteva, diventava irascibile!”
Ci guardammo per un lungo momento... conoscevo la mente di Matthias, conoscevo le sue reazioni e, osservandolo, riuscivo a leggere nei suoi occhi il tumulto di pensieri che si agitava nella sua anima, riuscivo a seguirne i mutamenti e ogni pur minima variazione d’umore.
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
In quel momento si udì il suono del corno che a sorpresa annunciava il ritorno del duca.
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Trattenni il respiro e spalancai gli occhi a quel suono.
“E’ qui!” mormorai “E’ tornato!”
Senza pensarci neanche per un istante, mi voltai e presi a correre per il viale... raggiunsi la piccola porta, seminascosta nel muro e chiusa da un cancello, che separava il cortile dal giardino e da qui vidi giungere la carrozza, mentre una curiosa sensazione mi invadeva...
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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